Il Bonus di 500 euro per la connettività Internet a banda larga (per chi ha un Isee fino a 20.000 mila euro) prevede anche la possibilità di acquisto di device (1). Le associazioni dei commercianti di elettrodomestici hanno fatto ricorso al Tar Lazio perché l’acquisto di questi device fosse reso possibile anche presso i loro esercizi.
E’ noto che qualunque acquisto di device presso i fornitori dei connettività, ha un prezzo molto maggiore rispetto al mercato. Per questo abbiamo sostenuto questo ricorso (2).
Oggi il Tar del Lazio ha respinto il ricorso, motivandolo col fatto che il provvedimento è per favorire la connettività a banda larga e solo secondariamente per l’acquisto di device (3).
Ne prendiamo atto. Comprendiamo che il bonus è concepito per la connettività ed è questo l’aspetto importante ma, visto che comunque col bonus si possono acquistare anche dei device, non si capisce perché si debba farlo ad un prezzo maggiore rispetto a quelli medi di mercato. E, proprio perché il bonus è rivolto alle fasce redditualmente più deboli, ci sfugge la ratio per cui queste fasce debbano essere penalizzate rispetto a chi acquista questi prodotti non dai fornitori di connettività. Ovviamente si può anche pensare che questo provvedimento del bonus sia stato concepito solo per gli operatori di banda larga; e che, per la parte relativa all’acquisto dei device, renderlo fruibile rispetto al mercato avrebbe potuto far venire meno il vantaggio dato a questi operatori di tlc… ma questo è un pensiero “cattivo”. E lo lasciamo qui.
E’ evidente che il risparmio per i consumatori (i più deboli in questo caso) è un aspetto secondario per la sentenza di oggi.