22 Dicembre, 2024
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Come riconoscere il tumore al seno fai da te: dispositivo per diagnosticarlo da casa

Il tumore al seno è il tumore che più colpisce le donne. In tutto il mondo sono circa due milioni a soffrirne. A fare la differenza, per la guarigione, è la diagnosi: quanto più è precoce, tante più possibilità ha la paziente di salvarsi. Perciò è una buona notizia – anche se ancora in itinere – quella che arriva dall’ultima edizione dei James Dyson Award:a vincere il primo premio, l’invenzione di una studentessa spagnola di 23 anni, Judit Giró Benet. È la Blue Box: un dispositivo in grado di diagnosticare il cancro al seno da casa. Perché portatile, fai da te, si può dire.

COME FUNZIONA

La Blue Box è appunto una scatola nella quale si inserisce un campione della propria urina. Il dispositivo è in grado, attraverso l’uso dell’Intelligenza Artificiale, di condurre un’analisi chimica del campione e quindi di segnalare, attraverso dei biosensori, la presenza dei markers tumorali. Perfino ai primissimi stadi. La Box trasmette il risultato al Cloud ed è collegata a un’app che controlla le informazioni. Le pazienti, in caso di esito positivo, verrebbero immediatamente comunicate a un operatore sanitario.

Alle donne viene consigliato spesso il meccanismo dell’autopalpazione, per riscontare eventuali noduli. E di sottoporsi frequentemente a controlli. La Blue Box si candida dunque a diventare uno strumento capace di accorciare i tempi, perché praticamente un dispositivo portatile e quindi fai-da-te. Si tratta inoltre di un’alternativa indolore, non invasiva, non irradiante e a basso costo rispetto ai soliti esami.

IL PREMIO

La Blue Box è stata inventata dalla studentessa spagnola Judit Giró Benet, che ha vinto circa 40mila dollari di premio. Un’invenzione, la sua, ispirata anche dalla malattia che ha colpito la madre. La BBC scrive come l’attuale procedura di screening, tra attese e costi, faccia saltare a circa il 40% delle donne una regolare mammografia, con il risultato che il tumore viene spesso diagnosticato in ritardo. Giró Benet ha sviluppato la sua invenzione all’Università di Irvine, in California. Aveva cominciato a lavorare al dispositivo quando studiava a Barcellona, dove era iscritta a ingegneria bio-medica.

“La Blue Box – ha dichiarato – ha la potenzialità di far diventare lo screening del cancro parte della vita quotidiana. Può aiutare a cambiare la maniera in cui la società a combatte il tumore al seno e a garantire che più donne possano evitare una diagnosi avanzata”. La studentessa utilizzerà i soldi del premio per iniziare la fase di sperimentazione e di bloccare il brevetto. Il commento di James Dyson:  “Sfortunatamente, ho vissuto in prima persona gli effetti strazianti del cancro. Come scienziati e ingegneri dobbiamo fare tutto il possibile per superare questa terribile malattia”.

Il James Dyson Award è un premio assegnato ogni anno dal fondatore dell’azienda britannica alle startup che presentano le idee più innovative. Al secondo posto dell’edizione 2020 due pari merito: Scope, una lente che evita di perdere la qualità quando si zooma con gli smartphone; e Tyre Collective, che mira a ridurre sensibilmente l’inquinamento delle particelle derivanti dall’usura degli pneumatici.

(Il Riformista)

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