I nodi da sciogliere dal Governo entro domenica e in vista del nuovo Dpcm
Da qui al weekend il Governo ultimerà lo schema per il nuovo Dpcm da mettere in campo il prossimo 4 dicembre.
La prima riunione tra il premier Giuseppe Conte e la delegazione dei 9 ministri italiani si potrebbe tenere già nella tarda serata.
Sul tavolo di Palazzo Chigi ci sono alcuni nodi: dal numero di persone ammesse ai cenoni di Natale e Capodanno – che non dovrebbero superare le dieci unità e si va verso il massimo di sei – agli spostamenti tra le Regioni nel periodo festivo.
SPOSTAMENTI
La libertà di movimento è la preoccupazione principale. Soprattutto per permettere di raggiungere familiari che vivono in un’altra regione (o anche una casa di vacanza). A oggi sarebbe ammesso solo il caso dello studente fuori sede che rientra a casa in zona rossa per “ricongiungersi” coi suoi cari. Va detto che se le Regioni in quei giorni dovessero rientrare nella zona gialla, si rischia il “liberi tutti”. Ed è un’opzione che nessuno, al Governo, vorrebbe veder concretizzarsi, su tutti il ministro della Salute, Roberto Speranza – da sempre il più rigorista – che continua a raccomandare “la massima prudenza” e “valutazioni giorno per giorno nel quadro epidemiologico”. Per questo motivo l’orientamento del Governo è di mettere in campo delle misure ad hoc proprio per il periodo natalizio che limitino, magari con il sistema di autocertificazione, gli spostamenti tra le Regioni.
RIAPERTURA DELLA SCUOLA
La linea più aperturista nel Governo preme per il ritorno in classe il 14 dicembre o addirittura il 9. L’ala più prudente pone invece il dubbio su che senso abbia riaprire prima delle feste di Natale. Probabile che il compromesso si possa trovare nella data del 14 dicembre.
COPRIFUOCO E NEGOZI
Il ministro Speranza ha detto ieri che «il coprifuoco alle 22 vale anche per la messa» di Natale. Si discute però su una deroga oltre mezzanotte per la sera del 24. E già dai primi giorni di dicembre si punta a far slittare il “coprifuoco” dalle 22 almeno alle ore 23. Questo per effetto di un’altra scelta: la chiusura ritardata dei negozi – fino alle 22 sperando che tutte le zone finiscano in “arancione”, in modo da consentire gli acquisti pre-natalizi e dar sollievo all’economia. Dovrebbe restare la chiusura serale di bar e ristoranti anche nelle zone gialle.
PRANZI E CENE DELLE FESTE
Non ci saranno regole o misure vincolanti perché ovviamente «entrare nelle case delle persone è impossibile», come ha detto Conte. Il governo punterà a delle semplici raccomandazioni, come lo era quella (in un precedente Dpcm) che “suggeriva” di limitare al numero massimo di 6 le riunioni fra amici dentro casa. Per le feste la soglia massima di persone potrebbe essere elevata a 8 o a 10, ma si sta valutando anche la sola raccomandazione, senza indicare un numero. Per i nonni e gli anziani l’invito sarà sconsigliato.
(Avvenire)