Il premier in Spagna per un vertice con il collega Pedro Sanchez affronta diversi temi.
A partire dal Mes: “Per la sanità ci sono risorse adeguate”, dice.
E torna a insistere sulla necessità di un coordinamento eropeo sulla riapertura delle piste da sci.
Sintonia sui migranti: lavorare per meccanismi efficaci di redistribuzione nell’Ue
“La scuola in presenza va riaperta appena possibile, non appena la curva dell’epidemia lo consentirà”. Lo afferma il Presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, a Palma di Maiorca durante la conferenza stampa congiunta con il premier spagnolo Sanchez.
Conte ha anche affrontato la questione del Mes: “Il problema – ha detto – non è lo strumento ma le risorse per la sanità. Capisco le preoccupazioni del ministro Speranza. Per la sanità ci sono risorse adeguate“. Il premier ha sottolineato: “Abbiamo già nella legge di bilancio cospicue risorse e ulteriori cospicue risorse per il rafforzamento del sistema sanitario avremo nel recovery plan. C’è un piano sanitario di rafforzamento che necessita di risorse adeguate e faremo in modo che ci siano l’uno e le altre”.
La riapertura delle piste da sci
Sulla riapertura delle piste da sci, il presidente del Consiglio ha insistito che occorre una regia europea: “Ho parlato con Michel e Von der Leyen. Serve una risposta coordinata Ue sui campi di sci. Stiamo lavorando – ha proseguito Conte – ho avuto dei colloqui con i rappresentanti delle istituzioni Ue, per cercare di promuovere e ottenere un coordinamento in particolare per gli impianti sciistici e le vacanze di Natale. Non possiamo di poter vivere delle vacanze natalizie in montagna come negli altri anni. Se c’e’ una risposta Ue, io la auspico e credo sia opportuna. Ci stiamo premurando di evitare trasferimenti transfrontalieri. Non vogliamo limitarli, ma evitare che se si va all’estero per le vacanze si possa rientrare senza nessun controllo sanitario”.
Si guarda intanto al Recovery fund e, ha detto Conte, “Il prossimo Consiglio Europeo sarà decisivo per applicare gli impegni già assunti”. Il vertice, secondo il premier, “sarà risolutivo per rendere operativi gli impegni presi, ma siamo fiduciosi, che continuando a lavorare insieme con coraggio e determinazione, anche Paesi che esprimono posizioni che portano a una frenata si convinceranno che tutti i cittadini europei non possono aspettare”.
La questione dei migranti
I due leader hanno discusso anche della questione migranti: “Dobbiamo lavorare su meccanismi efficaci di redistribuzione nella Ue”, ha affermato Conte, e ha sottolineato che “ci sono Paesi nella Ue che si sentono ai margini dei problemi derivanti dalla questione migratoria. Ma un domani la migrazione potrebbe arrivare dall’est e i problemi sarebbero gli stessi”.
Italia, Spagna, Grecia e Malta, in prima linea per l’arrivo dei migranti, ritengono insufficiente, in una lettera congiunta, la solidarietà tra i Ventisette proposta da Bruxelles per riformare la politica migratoria. Puntano il dito sugli “squilibri tra solidarietà e responsabilità” degli Stati nel nuovo “patto su migrazione e asilo” proposto dalla Commissione Europea a settembre. La lettera firmata dai capi di governo italiani Giuseppe Conte, lo spagnolo Pedro Sanchez, il greco Kyriakos Mitsotakis e il maltese Robert Abela è stata inviata ai vertici dell’Ue, Ursula von der Leyen (Commissione), Charles Michel (Consiglio), e alla cancelliera tedesca Angela Merkel, il cui Paese attualmente presiede l’Unione.
(Agi)