Per la riapertura serale di ristoranti, bar e palestre bisognerà attendere che l’indice Rt resti sotto l’1 per settimane
Roma, 27 novembre 2020 – Conto alla rovescia per il nuovo Dpcm che deciderà le sorti di dicembre e, soprattutto, di Natale 2020. Oggi il premier Giuseppe Conte ha incontrato nuovamente i capi delegazione, annunciando “novità” già da oggi sulla mappa delle regioni a rischio in Italia. Attesi passaggi da zona rossa ad arancione, così come dalla fascia intermedia alla zona gialla. Se per Emilia-Romagna, Toscana e Piemonte la svolta sarà il 4 dicembre, resta un’incognita la data per la Lombardia. Certo è che l’impianto delle tre fasce resterà anche sotto le feste. Il nuovo decreto prevederà probabilmente alcuni allentamenti delle restrizioni e non è escluso che ci sia un provvedimento ad hoc per Natale e Capodanno. Non sarà un “liberi tutti”, pare ormai chiaro. Ecco, di seguito, le ultime novità sui punti cardine del Dpcm: dagli spostamenti (tra comuni e regioni) al coprifuoco.
Spostamenti a Natale
Un’eccezione potrebbe riguardare il ricongiungimento familiare. Oltre al ritorno presso l’abitazione di residenza potrebbe essere consentita nel caso di anziani soli, la possibilità di muoversi da una regione all’altra.
Spostamenti tra Regioni
L’intenzione del governo sarebbe vietare lo spostamento anche tra quelle regioni che entreranno nella fascia gialla di rischio. I governatori sono contrari, nel timore un nuovo, durissimo colpo per economia e turismo. Pertanto non si escludono deroghe.
Scuola
E’ battaglia sulla riapertura delle scuole superiori. Le Regioni ieri, nell’incontro col ministro Boccia, hanno espresso la loro contrarietà a un via libera in dicembre. Tutti scaricano la responsabilità sui trasporti: la riapertura si allontana, la partita potrebbe slittare a dopo l’Epifania. Il governo insiste: bisogna ripartire il 9 dicembre. Ma i governatori fanno muro: “Una scelta improvvida”, hce il presidente del Piemonte Cirio. Ha sollevato un polverone la proposta del ministro dei Trasporti Paola De Micheli di tenere le scuole aperte la domenica. “Irrealistico”, il commento dell’Associazione nazionale dei presidi. “Una provocazione”, attacca la Cisl. “In un momento come questo è del tutto inopportuno pensare di tenere aperte le scuole anche la domenica”, l’affondo del capodelegazione del Movimento cinque stelle, Alfonso Bonafede.
Negozi e coprifuoco
I negozi potrebbero ottenere il permesso di chiudere alle 22 e i centri commerciali saranno aperti nel fine settimana e nei giorni festivi. In questo caso il coprifuoco potrebbe slittare alle 23. Nei giorni di Natale e Capodanno potrebbe esserci un’ulteriore allungamento oltre le 24. Anche se le parole di ieri di Boccia sulla messa di Natale (“Gesù bambino può nascere anche due ore prima…”) lasciano intendere che la partita è tutt’altro che scontata. Una mano tesa arriva oggi dalla Cei (Conferenza Episcopale Italiana) che si dice “pronta a collaborare col Governo” per celebrare i riti natalizi “in massima sicurezza”.
Feste vietate
No alle feste nei locali pubblici e nei luoghi privati. Per le case private si sta pensando di inserire nel Dpcm la raccomandazione di limitare gli ospiti e i commensali a tavola: il governo potrebbe suggerire di non riunirsi in più di 6 – 8 persone.
Bar e ristoranti
Il monitoraggio settimanale avrà parametri diversi come hanno chiesto i governatori. Soltanto quando l’Rt sarà ampiamente sotto l’1 e per diverse settimane, si valuterà l’apertura serale di bar e ristoranti palestre e centri estetici.
Impianti sciistici
La riapertura dello sci resta una questione internazionale, visto che altri Paesi Ue confinanti potrebbero consentirla, attirando così anche nostri connazionali. Ma la posizione di Roma è chiara. “Gli impianti riapriranno quando l’epidemia si sarà raffreddata, nel giro di un mese, un mese e mezzo”, quindi dopo l’Epifania
(Quotidiano.net)