20 Luglio, 2024
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Covid, 103 medici a De Luca: “Ci denigra e alimenta le aggressioni in corsia”

Dall’Ospedale del mare documento di protesta: “Il governatore discredita la categoria” Oggi apre la tensostruttura del Cardarelli. Domani nuovi reparti al San Giovanni Bosco

“Affermazioni ingiustamente denigratorie e non consone al linguaggio istituzionale di presidente della Regione e di responsabile della sanità pubblica campana”. Si legge anche questo nella nuova lettera che firmano 103 medici dell’Ospedale del mare in rivolta dopo le parole di Vincenzo De Luca sulla piccola percentuale di medici “farabutti” che alle 20 di sera nasconderebbe i posti liberi in terapia intensiva Covid per ” non fare nottata”.

Parole che hanno indignato i rianimatori- anestesisti dell’ospedale di Ponticelli che sabato hanno replicato al presidente della Regione con una lettera aperta in cui hanno ribadito anche i problemi della struttura. Ieri i camici bianchi hanno deciso di esporsi in prima persona e firmare un documento ufficiale inviato a De Luca, al direttore dell’unità di anestesia e rianimazione, Pio Zannetti, al direttore del Mecau Vittorio Helzel e al direttore generale dell’Asl Napoli 1, Ciro Verdoliva.
I 103 medici, come prima cosa, esprimono massima solidarietà (cosa che ieri ha fatto anche il coordinamento degli Ordini dei medici della Campania) ai colleghi che possono essere stati chiamati in ballo dalle frasi del governatore: “Conosciamo bene le grandi difficoltà nell’affrontare i compiti e le sfide che il nostro lavoro ci impone di fronteggiare; conosciamo bene l’impegno e la professionalità che ciascuno di noi dedica alla salute pubblica quotidianamente nelle terapie intensive, nei pronto soccorso e in tutte le unità operative nonostante le difficoltà e lo stress fisico ed emotivo a cui siamo sottoposti da mesi”.

Quindi i 103 lanciano dure accuse nei confronti di De Luca, il cui tentativo di giustificarsi, non sembra aver avuto successo: “Le sue affermazioni sono ingiustamente denigratorie e non consone al linguaggio istituzionale di presidente della Regione e di responsabile della sanità pubblica campana. Tali parole – si legge nel documento inviato all’Asl e alla Regione – prive di riferimenti precisi circa ” quell’uno per cento” di colleghi, gettano discredito su un’intera categoria impegnata senza sosta in questi difficili momenti e contribuiscono a creare un clima di diffidenza nei confronti degli operatori sanitari tutti, che sempre più spesso sfocia in aggressioni fisiche e verbali al personale in servizio. Se, e solo se, ci sono state delle responsabilità, queste vanno accertate nelle opportune sedi e mai, ripetiamo mai, con una gogna mediatica alla quale – incredibilmente – siamo stati esposti”.

(La Repubblica)

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