La richiesta di Giovanni Toti, vicepresidente della Conferenza Stato-Enti locali: “Non si parla di 50 persone ma una o due”.
E il premier Conte ne discute con i capigruppo, domani la decisione. Zaia invoca misure rigide per fermare gli assembramenti e annuncia che il governo è ferreo sulla chiusura degli impianti da sci. Il documento verrà firmato giovedì 3 dicembre: entrerà in vigore appena pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale e ‘coprirà’ le ordinanze di salute
Bologna, 1 dicembre 2020 – Nel nuovo Dpcm di Natale “vanno studiati e consentiti i ricongiungimenti tra i familiari“, per consentire anche a chi vive lontano di ritrovarsi per trascorrere il Natale assieme. E’ una delle richieste arrivate dal confronto di questa mattina tra Governo e Regioni, come ha sottolineato il presidente della Regione Liguria e vice presidente della Conferenza delle Regioni Giovanni Toti. Alla riunione, che è stata aggiornata a domani mattina, hanno partecipato anche il ministro della Salute Roberto Speranza, il commissario Domenico Arcuri e il presidente della Conferenza Stato-Regioni, Stefano Bonaccini.
“A nessuno di chi ha i congiunti fuori regione interessa il cenone con 50 persone, vogliono solo rivedere le persone che amano, una, massimo due. Troppo facile giudicare per chi ha uno stipendio fisso, troppo facile criticare per chi ha tutti gli affetti nella stessa città. – commenta Toti – E non serve massimalismo nelle scelte, sia in senso ‘chiusurista’ che ‘aperturista’. Servono buon senso ed equilibrio. È quello che questa mattina abbiamo chiesto al Governo per il prossimo Dpcm. E’ comprensibile e giusto chiudere se le condizioni del virus lo impongono, come nelle settimane passate. Meno comprensibili sono misure vessatorie se il virus consente qualche spazio di libertà in più. Arriviamo fin dove ci possiamo permettere”.
Sì perché – stando a quallo che trapela – il Dpcm conterrà il divieto di spostamento tra regioni, anche quelle in zone gialle. Ma lo stesso premier Conte sta ragionando con i capigruppo a deroghe per consentire alle famiglie di riunirsi. La decisione verrà presa domani.
Stop agli assembramenti
Il presidente del Veneto, Luca Zaia, ha ricordato poi che servono norme severe per bloccare gli assembramenti ed evitare così che il numero dei contagi torni a salire. E’ la richiesta che è stata avanzata da alcuni presidenti di Regione, Luca Zaia in testa, alla video riunione convocata dal ministro per gli affari Regionali, Francesco Boccia, sui contenuti del prossimo Dpcm che resterà in vigore per tutte le feste di Natale, capodanno compreso. Hanno partecipato anche il ministro della Salute Roberto Speranza, il commissario Domenico Arcuri e il presidente della Conferenza Stato-Regioni, Stefano Bonaccini.
Quando esce il nuovo Dpcm di Natale
La riunione è stata aggiornata a domani alle 11 e il tgesto definitivo arriverà proprio domani al passaggio parlamentare per essere firmato nella giornata del 3 e andare poi in Gazzetta. Quando entrerà in vigore (e questo dipende da quando sarà pubblicato in Gazzetta Ufficiale, ma in teoria potrebbe essere già giovedì 3 dicembre stesso) dovrebbe “coprire le ordinanze di salute”: questo è quello che ha spiegato il ministro della Salute Roberto Speranza.
La validità
Le misure restrittive degli spostamenti per il Natale potrebbero essere in vigore dal 21 dicembre al 6 gennaio. È quanto confermano fonti di maggioranza e di governo, mentre è in corso il confronto del premier Conte e dei ministri Speranza e D’Incà con i capigruppo. Non è escluso che le date varino: potrebbero iniziare il 19 o 20 e finire qualche giorno dopo l’Epifania. Ma una decisione non verrà presa prima di domani: “Oggi è una giornata di ascolto, domani sentiremo il Parlamento e di nuovo le Regioni. Solo dopo decideremo”, spiegano.
Dpcm Natale: spostamenti vietati
Secondo quanto trapela dalla bozza presentata oggi alle Regioni, nel documento che regolerà tutte le nostre vacanze (avrà valore almeno fino all’Epifania) dovrebbero restare in vigore norme che già ci accompagnano come il coprifuoco dalle 22 alle 5, la chiusura dei bar e ristoranti alle 18 (come è già anche nelle regioni gialle). Proprio su questo argomento, una risoratrice di Rimini ha scritto un’accorato appello dal premier Conte.
Ma il governo vuole fortemente introdurre anche il divieto di spostamento tra regioni per tutti, zone gialle comprese. Una decisione presa nonostante sul tema dei congiunti fuori regione siano stati rivolti diversi appelli ai politici. E la chiusura degli impianti sciistici, misura molto difficile da digerire per tutte le zone alpine e appenniniche. Inoltre, per i giorni clou intorno a Natale dovrebbero arrivare anche ulteriori strette.
Dpcm Natale 2020 assembramenti
Il governatore del Veneto Zaia ne ha parlato illustrando i dati del bollettino di oggi in Veneto. “La casa si costruisce da fondamenta e non da tetto, è inutile concentrarsi su pista sci teatro o cinema. Ho detto ai ministri: se l’assembramento è il problema, deliberate su assembramento. È inutile – ha aggiunto – che il gestore del cinema si trovi la sala vuota e la piazza piena. Ho chiesto che ci sia una norma che abbia una ricaduta perequativa. L’altro tema – ha concluso – che i ristori siano una certezza”.
In pratica, Zaia chiede che le norme anti-assembramento siano uguali per le zone rosse come per quelle gialle. La prima bozza del Dpcm è atteso tra oggi e domani. “Ci aspettiamo di vedere il testo in giornata o almeno domani”, aggiunge il governatore del Veneto che auspica un maggiore coinvolgimento delle Regione nella stesura del testo finale “che andrebbe scritto a quattro amni tra Governo e Regioni”.
Sci e covid
Zaia ha anche anticipato che la proposta di aprire le piste solo a chi è ospite di un hotel o in una casa privata (evitando così il pendolarismo delle piste) “mi sa che non passera’”, perché “quella sentita questa mattina è una posizione ferrea”. E per quanto riguarda il problema degli impianti aperti negli altri Paesi, che farebbero così concorrenza sleale a quelli italiani, costretti a rimanere chiusi, “Boccia dice che il premier sta lavorando affinché tutti chiudano, staremo a vedere”, ha concluso il Governatore. L’idea del Governo, dunque, è quella di tenere chiusi gli impianti di risalita delle piste.
(Il Resto del Carlino)