21 Dicembre, 2024
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Dpcm Natale 2020, Speranza: «Divieto spostamenti il 25, 26 e a Capodanno»

“Vaccini gratis da gennaio”

 

Il ministro della Salute: “Terza ondata è dietro l’angolo. Vaccinazione non obbligatoria”. Zingaretti: “D’accordo con scelte del governo”. Ma il centrodestra non accoglie l’appello del ministro a “non essere divisi” e attacca. Salvini: “In Gran Bretagna iniziano a vaccinare prima di noi, qualcosa non funziona”. Boccia: “A metà dicembre tutta Italia gialla”

 

“Dobbiamo disincentivare gli spostamenti tra Regioni, e il 25, 26 e primo gennaio limitare anche gli spostamenti tra Comuni”. Il ministro della salute, Roberto Speranza, ha riferito in aula al Senato, e nel pomeriggio alla Camera, le sue comunicazioni su ulteriori misure per fronteggiare l’emergenza Covid, in particolare sul prossimo Dpcm e sulla prossima campagna di vaccinazione contro il virus. L’Aula del Senato ha approvato la risoluzione presentata dalla maggioranza sulle comunicazioni di Speranza. Il documento, firmato dai capigruppo di Pd, M5s, Iv e gruppo Misto presenti nella commissione Sanità, in realtà si limita a una presa d’atto delle comunicazioni del ministro, senza chiedere alcun impegno al governo (ufficialmente per un ritardo di presentazione di una seconda risoluzione, più corposa).

E anche la Camera, in serata, ha approvato la risoluzione della maggioranza con  276 voti favorevoli, 219 contrari e 5 astenuti. L’Auka ha detto sì anche a due punti della risoluzione del centrodestra, sui quali lo stesso ministro Sperana aveva dato parere positivo. I sì sono stati 495, i no 3 e gli astenuti 2. I due punti  riguardano due impegni riguardanti la vaccinazione anti-Covid19.

Nel nuovo Dpcm che entrerà in vigore il 4 dicembre, oltre ai divieti che dovrebbero essere confermati come lo stop agli spostamenti tra regioni e mantenere il coprifuoco alle 22 anche nei giorni di Natale e Capodanno, sarà inserita una nuova misura restrittiva: la chiusura dei ristoranti negli alberghi per evitare l’escamotage di festeggiare l’ultimo dell’anno in hotel con la prenotazione di una camera.

Il discorso ha suscitato diverse reazioni politiche, in particolare sollevando le critiche del centrodestra che sembra non accogliere l’appello lanciato dal ministro. “Non ci può essere su questo tema – ha ammonito Speranza rivolgendosi ai banchi dell’opposizione – alcuna divisione tra noi, non possiamo permettercelo; su questo tema e su questa sfida serve un grande patto Paese con tutti dentro, nessuno escluso. Non c’è maggioranza ed opposizione, ma gli italiani e il loro fondamentale diritto alla salute come precondizione indispensabile per una solida ripresa economica”.

Nicola Zingaretti, il segretario del Pd, s’è detto “d’accordo con le scelte del governo”. “Dobbiamo ritrovare quel profondo spirito di unità nazionale che l’Italia ha saputo risvegliare dopo le più brutte pagine della sua storia come le due guerre mondiali” ha ammonito il senatore del M5S, Gabriele Lanzi. “Si proceda ad una interlocuzione serrata con le regioni, per predisporre un piano nazionale di sorveglianza attiva unico” ha dichiarato la senatrice di Italia Viva Annamaria Parente.

Speranza: “La terza ondata è dietro l’angolo”

“Dall’analisi dei dati elaborati dall’Istituto superiore di sanità emerge come le misure messe in campo dall’Italia stanno funzionando. La nostra scelta di adottare un modello basato sullo scenario di rischio delle Regioni ha avuto effetto e ci consente di non adottare il lockdown che altri Paesi sono stati costretti a introdurre. Ma non facciamoci illusioni – ha precisato e ripetuto Speranza, illustrando in Aula alla Camera le misure contenute nel prossimo Dpcm – se abbassiamo la guardia la terza ondata è dietro l’angolo”.

Speranza: “Obiettivo è portare Rt al di sotto di 1”

Il ministro ha ricordato anche come “le scelte siano state dettate da considerazioni scientifiche e da esigenza di tutela della salute, che hanno portato le regioni ad allentare l’espansione del contagio. Oggi l’Rt è pari a 1.08 ma l’obiettivo è portarlo al di sotto di 1 per riuscire a ripristinare il tracciamento”. “Il prossimo monitoraggio – ha sottolineato Speranza – dovrebbe confermare la discesa dell’Rt, che è passato in 4 settimane da 1,7 a 0,8. Questo è essenziale per riportare la situazione sotto controllo”.

Speranza: “Obiettivo riportare le superiori in presenza”

“Compatibilmente con l’evoluzione del quadro epidemiologico – annuncia Speranza – l’obiettivo del governo è di riportare in presenza le scuole superiori“. Una affermazione, questa, subito criticata dal senatore della Lega Mario Pittoni: “Il ministro – afferma – dimentica i motivi che hanno portato alla chiusura. È stato subito chiaro quanto incida sulla diffusione del Covid-19 la concentrazione di persone in spazi ridotti come mezzi di trasporto e aule scolastiche. Per contenere la seconda ondata ed evitare il nuovo stop della scuola, era quindi fondamentale curare il ricambio dell’aria”.

“Stiamo vedendo la luce in fondo al tunnel  – ha poi aggiunto il titolare del dicastero della Salute – i primi vaccini pronti da gennaio sono la svolta che aspettavamo. Il cuore della campagna vaccinale, alla quale parteciperanno le Forze Armate (il ministro della Difesa Lorenzo Guerini ha assicurato che “fornirà il supporto richiesto”), 20mila operatori con contratti ad hoc e migliaia di iscritti alle scuole di specializzazione, sarà tra la prossima primavera e l’estate”.

Speranza: “Non sarà un Natale come gli altri. Serietà o rischio nuove chiusure”

Durante il periodo natalizio, ha ribadito il ministro, “bisognerà evitare potenziali assembramenti nei luoghi di attrazione turistica legati in modo particolare alle attività sciistiche”. “È opportuno, più in generale, ridurre i rischi di diffusione del contagio connessi ai momenti di aggregazione durante le festività del Natale e del Capodanno. Si tratta di misure indispensabili se non vogliamo vanificare i primi segnali di miglioramento. Non sarà un Natale come gli altri, ma serve davvero il contributo di tutti per ridurre il numero dei contagi e quello, purtroppo molto alto, dei decessi, nonché per alleggerire la pressione sulle nostre strutture sanitarie”.

Poi parlando in Aula alla Camera Speranza ha aggiunto: “Abbiamo un’incidenza di 320 casi circa ogni 100.000 abitanti. Dobbiamo arrivare sotto i 50 casi ogni 100.000 abitanti. Per questa ragione le prossime festività vanno affrontate con estrema serietà, se non vogliamo nuove pesanti chiusure tra gennaio e febbraio. Ripeto ancora una volta un concetto per me basilare: senza consistenti limitazioni dei movimenti, un cambio sostanziale delle nostre abitudini e un rigoroso rispetto delle regole di sicurezza, la convivenza con il virus fino al vaccino è destinata al fallimento. In società fortemente sviluppate come la nostra, senza ridurre gli spostamenti e le occasioni di contagio, la convivenza con il virus è difficilmente realizzabile. Per questo con il prossimo Dpcm dobbiamo continuare con misure chiare e rigorose, anche per non vanificare il lavoro fatto nelle ultime settimane”.

Boccia: “A metà dicembre tutta Italia gialla, il 7 gennaio riparte”

Sulle misure anti Covid del Governo interviene anche Francesco Boccia al webinar “5G Italy e il Recovery Fund”. “Dicembre – ha dichiarato il ministro degli Affari regionali – dev’essere il mese che ci fa mettere in sicurezza il Paese senza fare un lockdown nazionale. Da qui a 15 giorni tutta Italia o gran parte d’Italia sarà gialla, pensiamo a restrizioni puntuali per il periodo delle feste che non ci fanno allentare i nostri comportamenti”. “E il 7 gennaio il Paese ripartirà, incrociando una grande campagna di vaccini”

Speranza: “No a obbligatorietà vaccinazione”

“Al momento – ha annunciato Speranza – non è intenzione del governo disporre l’obbligatorietà della vaccinazione. La campagna di vaccinazione sarà imponente, dobbiamo evitare di arrivarci con il servizio sanitario in difficoltà”. Poi alla Camera ha dato parere positivo a due punti della risoluzione dell’opposizione, riguardanti il vaccino per il Covid.  Un parere, ha detto Speranza, che “è un messaggio in sintonia con lo sforzo che dobbiamo compiere tutti insieme”. E come previsto, il ministro ha espresso analogo favore verso l’intera risoluzione presentata dalla maggioranza in cui si sottolinea che il governo deve “assicurare in via prioritaria la protezione vaccinale a tutti gli operatori sanitari e socio sanitari ed educativi, e le persone che versano in condizioni di fragilità”.

“Nei principali Paesi europei – ha detto – un passaggio parlamentare come questo non mi pare che sia ancora avvenuto. È necessario
coinvolgere il parlamento in una sfida” così impegnativa come questa.

Speranza: “Vaccino somministrato gratis a tutti gli italiani”

“L’acquisto del vaccino è centralizzato e somministrato gratis a tutti gli italiani – ha precisato ancora il ministro Speranza – è un bene comune un diritto assicurato a tutte le persone. Nessuna diseguaglianza sarà ammissibile nella campagna di vaccinazione”. “I primi a ricevere i vaccini saranno gli operatori socio-sanitari, i residenti delle Rsa e gli anziani”. Poi, con l’aumento della disponibilità di dosi di vaccino Covid, “si inizieranno a sottoporre a vaccinazione le altre categorie di popolazione, tra le quali quelle appartenenti ai servizi essenziali quali anzitutto gli insegnanti e il personale scolastico, le forze dell’ordine, il personale delle carceri e dei luoghi di comunità”, ha aggiunto Speranza illustrando il Piano strategico per i vaccini Covid alla Camera.

E ancora. “Non sono i singoli Stati a trattare con le aziende farmaceutiche” produttrici dei vaccini in arrivo contro Covid-19, “ma è la commissione Ue a negoziare per tutti gli Stati europei”. L’Italia, ha spiegato il ministro, ha opzionato 202 milioni di dosi che rappresenterebbero una scorta per vaccinare tutta la popolazione; ma serviranno probabilmente due dosi per ciascuna persona, è per questo che la scelta è stata effettuata per la massima precauzione: 40,38 mln dosi da AstraZeneca, 26,92 mln da J&J, 40,38 mln da Sanofi, 26 mln da Pfizer-Biontech, 30,285 mln da Curevac e 10,769 mln da Moderna.

Coronavirus, Speranza: “Entro fine anno prime autorizzazioni vaccini in Ue. Per

“Per fare vaccini convolti anche medici famiglia”

Con l’ampliarsi della campagna saranno coinvolti anche i medici di famiglia, e si sta predisponendo un sistema informativo efficiente con interfacce regionali e ci sarà una sorveglianza immunologica sulla sicurezza dei vaccini monitorando eventuali eventi avversi. Le attività di sorveglianza saranno organizzate accuratamente e l’Aifa , oltre alla farmacovigilanza, promuoverà alcuni studi indipendenti su vaccini Covid e si doterà di un comitato scientifico per la campagna vaccinale.

“Il 29 dicembre prima risposta Ema su Pfizer”

“Ad oggi, sono state indicate due date da Ema che potrebbe esprimersi il 29 dicembre sul vaccino Pfizer-Biontech e il 12 gennaio su Moderna”. “Mentre parlo – ha precisato – non ci sono altre date fissate da Ema. I contratti sottoscritti dalla Commissione europea, da cui discendono le distribuzioni al nostro Paese, vanno sempre considerati come best scenario e sempre subordinati ai processi autorizzativi che, ribadisco, non hanno ancora certezza assoluta”. “Queste due aziende nel primo trimestre dell’anno prossimo, da contratto – ha proseguito – dovrebbero fornirci, rispettivamente, 8 milioni e 749mila dosi la Pfizer-Biontech e 1 milione e 346mila dosi Moderna”.

Il ministro Speranza ha spiegato che “l’Agenzia europea per i medicinali, l’Ema, onde contribuire all’accelerazione del processo, senza venir meno al proprio fondamentale ruolo, sta procedendo con una procedura finalizzata definita di ‘rolling review’, che consiste – ha continuato – nel valutare le singole parti del dossier mano a mano che vengono presentati dalle aziende, anziché attendere l’invio di un dossier completo. Tale procedura, senza inficiare la valutazione complessiva, abbrevia significativamente i tempi e può creare le condizioni perché si arrivi a concedere una prima autorizzazione all’immissione in commercio già entro l’anno”.

Ma il centrodestra attacca: “Italiani vaccinati sui proclami di Conte”

In Gran Bretagna iniziano a vaccinare prima di noi – è la polemica sollevata dal leader della LegaMatteo Salvini – qualcosa non funziona. Avete deciso di chiudere gli italiani a Natale ma a Santo Stefano e Capodanno almeno ricordatevi dei milioni di genitori separati e lontani dai loro figli”. Tra il senatore leghista e il sottosegretario dem alla Salute Sandra Zampa c’è poi stato un botta e risposta. “Smettete di chiamare eroi infermieri e personale sanitario se non gli concedete nemmeno un euro in più nello stipendio, è una presa in giro” è stato l’affondo di Salvini. “Come al solito è disinformato – ha replicato Zampa – abbiamo assunto oltre 46 mila professionisti, tra medici, infermieri e operatori sanitari e nella legge di Bilancio in approvazione ci sono 835 milioni di euro di indennità salariali per medici e infermieri del nostro Servizio sanitario nazionale”.

Poi sono intervenuti i senatori forzisti e del partito di Giorgia Meloni. “Perché si prevedono 100 milioni per il commissario Arcuri per l’acquisto di farmaci anti Covid, visto che non esistono ancora?” chiede il vicepresidente dei senatori di Forza ItaliaGiuseppe Moles. “Ad oggi gli italiani si sono vaccinati solo sui proclami di Conte e compagni, che continuano a vivere in una dimensione parallela rispetto a quella del Paese reale” attacca Maria Cristina Caretta, deputata di Fratelli d’Italia.

In serata il Consiglio dei ministri

In serata in Consiglio dei ministri si definerà il decreto legge necessario per fermare gli spostamenti tra regioni durante le festività. Non è ancora fissato da quando partira’ il ‘blocco’, probabilmente dal 21. E ancora si discute sull’apertura dei ristoranti il 25, il 26 dicembre e l’1 gennaio. Misura decisa ieri alla riunione dei capi delegazione, con la premessa che occorrerà fermare la mobilità anche tra comuni. Il ministro Speranza, anche nella riunione con i capogruppo e il ministro D’Incà, ha mantenuto il punto sulla necessità di evitare deroghe anche sui ricongiungimenti familiari. Sul tavolo del governo anche la scadenza del prossimo Dpcm: per evitare che ce ne sia un altro a Capodanno dovrebbe essere portato a 50 giorni e non più a 30. Nel pomeriggio l’incontro tra il premier e i capigruppo della maggioranza sulle misure.

(La Repubblica)

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