“Scongiurare la terza ondata”
Il premier illustra il Dpcm del 3 dicembre con le misure per contenere l’epidemia di Covid in vista del Natale. Confermati gli stop alla mobilità. “Consentito il ricongiungimento delle coppie, raccomandate festività solo con conviventi. Dal 7 gennaio ritorno a scuola in presenza al 75%”
Roma, 3 dicembre 2020 – Ecco l’attesa conferenza stampa del presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, sul nuovo Dpcm che contiene le misure per contenere il Coronavirus in vista del Natale. Intanto le Regioni non nascondono i malumori, in particolare per quanto riguarda le limitazioni alla mobilità.
In serata – quando mancano una ventina di minuti alla mezzanotte – il presidente del Consiglio ha firmato il Dpcm di oggi: eccolo in formato Pdf:
Il testo del decreto
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LE PAROLE DI CONTE
Il premier, prima di definire le misure prese nel Dpcm, inquadra la situazione: “Abbiamo piegato la curva dei contagi riportanto l’Rt sotto l’1 (ora è a 0,91) e sono diminuiti gli accessi ai pronto soccorso. Nel giro di pochi giorni tutte le regioni diventeranno gialle. Stiamo evitando un lockdown generalizzato che avrebbe paralizzato il Paese”. E incalza: “Ma non bisogna abbassare la guardia: sono in arrivo le vacanze natalizie e se le affrontassimo con le misure delle aree gialle sarebbe pressochè inevitabile una nuova impennata dei contagi. Per questo occorrono ulteriori restrizioni, limitate al periodo dal 21 dicembre al 6 gennaio”. Insomma, “la strada per uscire dalla pandemia è ancora lunga e dobbiamo scongiurare una terza ondata che potrebbe arrivare già in gennaio e non essere meno violenta della prima ondata“.
E le feste in famiglia? “In un sistema libero e democratico non possiamo entrare nelle case dei cittadini con stringenti limitazioni – ammette il premier – ma solo una forte raccomandazione: non ricevere a casa persone non conviventi, soprattutto in queste occasioni” del Natale e Capodanno. “La cautela è essenziale per proteggere i nostri cari, in particolare i più anziani”.
Quanto alle possibili deroghe, Conte non approfondisce ma specifica: “Voglio chiarire che nei casi di necessità è sempre consentito il rientro nel comune di residenza o dove si abita con continuità. Questo permetterà il ricongiungimento alle coppie lontane e distanti per motivi di lavoro ma che convivono con una certa periodicità nella stessa abitazione”.
E ancora: “Ci si potrà sempre spostare per motivi di lavoro salute e necessità e nei casi di necessità ricorre anche l’iniziativa di prestare assistenza a persone non autosufficienti“. Un altro chiarimento sulla quarantena: “Gli italiani che andranno all’estero per turismo dal 21 dicembre al 6 gennaio al rientro dovranno sottoporsi alla quarantena. È una misura chiaramente dissuasiva: non sappiamo dove andranno e se lì saranno permesse feste. Anche gli stranieri che verranno in Italia nello stesso periodo saranno sottoposti a quarantena”.
Per chi resta, le maggiori restrizioni natalizie si traducono così: “A Natale, Santo Stefano e primo gennaio saranno anche vietati gli spostamenti da un comune all’altro“. E “resta il divieto di spostarsi dalle 22 alle 5, per Capodanno varrà fino alle 7 del mattino”.
Quanto al rientro dei ragazzi a scuola, “dal 7 gennaio è prevista la didattica nelle scuole superiori in presenza per il 75% degli studenti“. Alla domanda sulla possibilità che vengano introdotti doppi turni nelle scuole dopo il 7 gennaio, Conte risponde: “Non vogliamo escludere nessuna opzione: se ci saranno degli istituti scolastici che valutando le circostanze del caso, si renderanno disponibili a turni pomeridiani, ben vengano”.
Altro capitolo, i negozi: “saranno aperti fino alle 21 dal 4 dicembre al 6 gennaio in tutte le regioni escluse quelle inserite nella zona rossa. Non vogliamo bloccare l’abitudine dello shopping”, ha detto Conte, precisando però che “dal 4 dicembre al 15 gennaio nei centri commerciali” saranno aperte solo alcune attività come “alimentari, farmacie, sali e tabacchi e vivai”.
“Sarà un Natale diverso da tutti gli anni, ma non meno autentico – esemplifica il premier.
Dobbiamo continuare a lungo su questa strada, attendere che il piano dei vaccini sarà operativo e le cure con l’inizio dell’anno”. E sul vaccino: “Abbiamo promosso ‘ACT-Accelerator’, la più importante piattaforma multilaterale e cooperativa per garantire un accesso universale ed equo a diagnosi, terapie e vaccini. Sono beni pubblici comuni e devono essere disponibili per tutti”. Sempre sul vaccino, non sarà obbligatorio: “Io sono per un approccio liberale, che è anche nella nostra Costituzione. Se saremo nelle condizioni di controllare la curva dei contagi, non sarà necessario imporre un trattamento sanitario obbligatorio. Siamo per mantenere la facoltatività della vaccinazione”.
Il premier torna anche sulla divisione dell’Italia in zone rossa, arancione e gialla: “Continueremo ad applicare sistema che prevede le regioni colorate, è un sistema che sta funzionando e che ci permette di dosare i nostri interventi” sul territorio “senza inutili penalizzazioni”. Ma rassicura: “Continuando in questo modo è ragionevole prevedere che nel giro di un paio di settimane tutte regioni saranno gialle: un risultato davvero significativo”.
Poi il premier tiene a ricordare: “Abbiamo deciso di far partire da subito il piano Italia cashless: dall’8 dicembre parte l’extra cashback di Natale, chi paga con le carte avrà un rimborso del 10 per cento su tutti gli acquisti fatti con le carte”.
Sci, confermato lo stop
Stop alle piste da sci per l’intera durata delle festività natalizie. Gli impianti riapriranno il 5 gennaio: la conferma è nel Dpcm firmato stasera da Conte: “Sono chiusi gli impianti nei comprensori sciistici – si legge nel testo pubblicato sul sito di Palazzo Chigi – gli stessi possono essere utilizzati solo da parte di atleti professionisti e non professionisti, riconosciuti di interesse nazionale dal Comitato olimpico nazionale italiano (Coni), dal Comitato Italiano Paralimpico (Cip) e/o dalle rispettive federazioni per permettere la preparazione finalizzata allo svolgimento di competizioni sportive nazionali e internazionali o lo svolgimento di tali competizioni. A partire dal 7 gennaio 2021, gli impianti sono aperti agli sciatori amatoriali solo subordinatamente all’adozione di apposite linee guida da parte della Conferenza delle Regioni e delle Province autonome e validate dal Comitato tecnicoscientifico, rivolte a evitare aggregazioni di persone e, in genere, assembramenti”.
Cosa prevede il nuovo Dpcm
La sintesi delle misure: anzitutto il divieto di spostamento tra le Regioni dal 21 dicembre al 6 gennaio (e tra Comuni il 25 e 26 dicembre e a Capodanno). Il Consiglio dei Ministri ha approvato il decreto Covid, che tra i suoi effetti ha anche quello di estendere la durata dei Dpcm a 50 giorni. L’ultimo decreto del Presidente del Consiglio è in scadenza e il governo ha varato un decreto con la cornice normativa per il prossimo Dpcm che sarà in vigore da domani e che prevede: coprifuoco per Capodanno dalle 22 alle 7 del mattino; riapertura impianti di sci dal 7 gennaio; ristoranti sempre aperti a pranzo nelle zone gialle (dalle 5 alle 18); veglione in camera per chi deciderà di passare il 31 notte in albergo; stop crociere fino al 6 gennaio. Quarantena per chi arriva dai Paesi extraSchengen.
Le deroghe al blocco degli spostamenti
Saranno alcune FAQ della presidenza del Consiglio a chiarire quali situazioni rientrino nello “stato di necessità” che consentirà di uscire dal proprio Comune nei giorni di Natale e Capodanno: è questa la soluzione che sarebbe emersa dall’incontro del governo con i governatori e l’Anci. Il premier Giuseppe Conte avrebbe spiegato le ragioni della norma al centro delle contestazioni e annunciato le FAQ (risposte a domande frequenti) che diranno in quali situazioni si potrà usare l’autocertificazione per uscire dal Comune nei giorni di Natale e spostarsi dalla Regione nel periodo che va dal 21 dicembre al 6 gennaio.
VIDEO
https://youtu.be/DIvuAER-a3I(Quotidiano.net)