“Il 19 e 20 dicembre si rischia una fuga dal Nord come a marzo”
Il giorno dopo la firma di Conte sul nuovo decreto, il premier dice: “Il lockdown sarebbe stato colpo letale all’economia”. Ma alcuni governatori tornano alla carica: “Il governo riveda le norme sui viaggi tra Comuni”. Spirlì: “Chiudere durante le festività atto criminale”
In vigore il Dpcm di Natale fino al prossimo 15 gennaio. Cambiano alcune misure, che diventano ancora più stringenti nei giorni super festivi. Non si potrà uscire dal territorio del proprio Comune a Natale, Santo Stefano e il primo gennaio. E sarà anche vietato spostarsi da una regione all’altra dal 21 dicembre fino al 6 gennaio. Il governo è rimasto fermo sul blocco della mobilità blindando così le festività e andando allo scontro con le Regioni. “I numeri ci dicono che le ultime misure messe in campo ci hanno permesso di evitare un lockdown generalizzato che sarebbe stato un colpo letale per la nostra economia. Il nostro obiettivo è sempre stato quello di tutelare la salute dei cittadini. Grazie ai sacrifici compiuti possiamo voltare pagina”, ha detto oggi il premier Giuseppe Conte in un messaggio all’evento Rinascita Italia, iniziativa promossa dalla Fondazione Guido Carli.
Ma alcuni governatori tornano a protestare. Il presidente del Veneto, Luca Zaia, non molla: “A Natale siamo tutti più buoni e quindi spero dal Goverrno un ravvedimento del provvedimento sullo stop di movimento tra i Comuni nelle date del 25 e 26 dicembre e 1 gennaio. Noi non vogliamo essere dall’altra parte della barricata, ma dobbiamo trovare una soluzione. Facciamo passare qualche giorno e penso che ci sarà pur qualche incontro prima delle festività. Abbiamo quindi margine per provare a convicere il governo a modificare il provvedimento, se vogliono”. Contro il divieto di spostamento anche il governatore della Lombardia, Attilio Fontana: “È una regola inapplicabile, perché la necessità la si può individuare sempre: se necessità è andare a trovare un parente allora lo si dica chiaramente. Credo che sarebbe stato più opportuno non inserire questa normativa, tant’è che ho chiesto al presidente di accelerare il percorso di approvazione in Parlamento per modificare quella parte, in sede di conversione, prima di Natale”. C’è un aspetto in particolare contenuto nel Dpcm che, tra gli altri, fa sorgere dei dubbi al presidente lombardo tanto da temere una nuova ‘fuga dal Nord’. Il 19 e il 20 dicembre, ovvero l’ultimo week end in cui si può partire prima delle festività natalizie si rischia “di rivivere quello che successe nella notte fra il 7 e l’8 marzo”, ha detto a Mattino 5.
Duro anche l’attacco del governatore della Calabria, Nino Spirlì: “Chiudere i territori e le attività produttive come la ristorazione nelle tre giornate in cui la massima solidarietà e il senso di affratellamento trovano coronamento e decidere già da oggi che in quei giorni non ci si debba spostare nemmeno di poco, lo trovo un atto quasi criminale”. E poi ha aggiunto: “Questo vuol dire che vogliono fare abbassare definitivamente le saracinesche ad attività in grado in quei periodi di fare un po’ di cassa”.
Il governo ha mantenuto la linea dura con un Dpcm che contiene divieti e forti raccomandazioni. Spostamenti vietati, ma anche niente cenoni e veglioni il 31 dicembre per dire addio a questo faticoso 2020. Il coprifuoco è stato ‘rafforzato’ per la notte di Capodanno: non si potrà circolare dalle 22 fino alle 7 del mattino, invece che fino alle 5 come avviene già da un mese. Per favorire lo shopping i negozi restanno aperti fino alle 21, mentre i centri commerciali nel weekend continueranno a restare chiusi. Si potrà però pranzare al ristorante nei giorni del 25, 26 dicembre e 1 e 6 gennaio, la chiusura rimane per tutti dalle 18 in poi. Mentre negli alberghi si cenerà solo in camera la sera dell’ultimo dell’anno.
Alcune novità scatteranno il giorno dopo la Befana: il 75 per cento dei liceali tornerà in classe. “Ben vengano a scuola i turni pomeridiani”, ha detto il premier Conte questo per alleggerire le presenze sui mezzi pubblici durante la mattina, questione affidata alle prefetture. E il 7 gennaio gli sciatori torneranno sulle piste per venire così incontro alle richieste delle regioni del Nord, ma servirà l’ok delle linee guida che saranno redatte nei prossimi giorni dal Comitato tecnico scientifico.
Vediamo nel dettaglio tutte le nuove misure in vigore da oggi, venerdì 4 dicembre, fino al 15 gennaio.
Spostamenti tra regioni
Da lunedi 21 e fino a mercoledi 6 gennaio sarà vietato spostarsi tra regioni: sarà consentito solo per motivi di lavoro, di salute, di urgenza e di necessità, in modo da permettere poche deroghe e consentire i ricongiungimenti familiari.
Spostamenti tra Comuni
Stretta ulteriore alla circolazione nei giorni di Natale, Santo Stefano e 1 gennaio. Non si potrà uscire dal territorio del proprio comune.
Deroghe e ricongiungimenti familiari
Per andare a trovare un familiare anziano solo che abita in un’altra regione o anche in un altro Comune si potrà ricorrere allo stato di necessità, come è sempre stato anche durante il lockdown. L’assistenza a una persona anziana in difficoltà è considerata causa che giustifica lo spostamento vietato. Ma il nodo da sciogliere non è di poco conto: quante persone potranno muoversi? Il ritorno al domicilio o all’abitazione consentirà invece il ricongiungimento di coppie lontane che vivono periodicamente insieme in una casa. Tuttavia saranno le Faq del presidente del Consiglio a chiarire i punti oscuri.
Coprifuoco a Capodanno fino alle 7 del mattino
A Capodanno coprifuoco fino alle 7 del mattino e non fino alle 5 come gli altri giorni, per evitare feste e cenoni di fine anno nella case. “Dalle ore 22 alle ore 5 del giorno successivo, nonché dalle ore 22 del 31 dicembre 2020 alle ore 7 del 1 gennaio 2021 sono consentiti esclusivamente gli spostamenti motivati da comprovate esigenze lavorative, da situazioni di necessità ovvero per motivi di salute”, riporta il decreto. Per tutto il periodo delle feste, comunque, resterà in vigore il coprifuoco: non si potrà quindi uscire di casa senza un giustificato motivo dalle 22 alle 5 della mattina.
Feste vietate
Nel Dpcm vengono mantenute le forti raccomandazioni a non ricevere in casa persone diverse dai conviventi (soprattutto durante le feste) e di indossare la mascherina sempre anche nelle abitazioni private con altre persone.
Ristoranti aperti a pranzo anche a Natale
I ristoranti resteranno aperti a pranzo anche a Natale, Santo Stefano, Capodanno e l’Epifania. La regola è: non più di quattro allo stesso tavolo a meno che non facciano parte tutti dello stesso nucleo familiare convivente.
Ristoranti degli alberghi chiusi a Capodanno
Cena di fine anno in camera per chi deciderà di passare il 31 notte in albergo. “Resta consentita senza limiti di orario la ristorazione negli alberghi e in altre strutture ricettive limitatamente ai propri clienti, che siano ivi alloggiati; dalle ore 18 del 31 dicembre 2020 e fino alle ore 7 del 1° gennaio 2020, la ristorazione negli alberghi e in altre strutture ricettive è consentita solo con servizio in camera”.
Consegna a domicilio e asporto fino alle 22
Resta sempre consentita la ristorazione con consegna a domicilio nel rispetto delle norme igienico-sanitarie sia per l’attività di confezionamento che di trasporto, nonché fino alle ore 22 la ristorazione con asporto, con divieto di consumazione sul posto o nelle adiacenze.
Negozi aperti fino alle 21
Da oggi e fino al 6 di gennaio i negozi restano aperti fino alle 21. Quelli nei centri commerciali, per evitare invece assembramenti, resteranno chiusi nei weekend nei weekend e in tutti i giorni festivi.
Scuola: dal 7 gennaio superiori in presenza al 75%
Ritorno in classe al 75 per cento per gli studenti delle superiori a partire dal 7 gennaio. La soglia, inizialmente fissata al 50 per cento, è stata alzata dopo il pressing dei governatori durante la Conferenza Stato-Regioni di ieri pomeriggio.
Il 7 gennaio riaprono gli impianti di sci con l’ok del Cts
Si potrà tornare a sciare dal 7 gennaio. Nella bozza viene spiegato: “Sono chiusi gli impianti nei comprensori sciistici; gli stessi possono essere utilizzati solo da parte di atleti professionisti e non professionisti, riconosciuti di interesse nazionale…per permettere la preparazione finalizzata allo svolgimento di competizioni sportive nazionali e internazionali o lo svolgimento di tali competizioni. Dal 7 gennaio 2021, gli impianti sono aperti, agli sciatori amatoriali” con l’adozione delle linee guida di Regioni e Province autonome validate dal Cts. Le misure assunte sono “rivolte a evitare aggregazioni di persone e, in genere, assembramenti”, si legge ancora nella bozza del Dpcm.
Quarantena per chi va all’estero
Per scoraggiare chi decidesse di partire, magari per una vacanza sulla neve o all’estero, al suo rientro in Italia sarà costretto a una quarantena di 14 giorni. La stessa condizione scatterà per gli stranieri che arriveranno nel nostro Paese. A seconda dei paesi di provenienza cambiano le prescrizioni: da alcune zone permane il divieto, da altre bisognerà arrivare con tampone negativo fatto entro le 48 ore. Deroghe invece per gli italiani che rientrano dall’estero alla loro residenza, domicilio o abitazione o per chi viene per ragioni di lavoro, necessità o urgenza.
Crociere sospese
Crociere sospese dal 21 dicembre fino alla Befana. “A decorrere dal 21 dicembre 2020 e fino al 6 gennaio 2021 – si legge nel testo – sono sospesi i servizi di crociera da parte delle navi passeggeri di bandiera italiana, aventi come luoghi di partenza, di scalo ovvero di destinazione finale porti italiani”. Dal 20 dicembre al 6 gennaio, inoltre, “è vietato” fare ingresso nei porti italiani “alle società di gestione, agli armatori ed ai comandanti delle navi passeggeri di bandiera estera impiegate in servizi di crociera.
(La Repubblica)