27 Dicembre, 2024
spot_imgspot_img

In Gran Bretagna vaccinazioni da martedì. “In arrivo 800 mila dosi”

L’autorizzazione all’utilizzo del vaccino Pfizer, la prima in Occidente, metterà in moto un’ambiziosa campagna vaccinale, che metterà alla prova l’Nhs, il National Health Service

La Gran Bretagna avvierà le vaccinazioni di massa dalla prossima settimana, probabilmente da martedì. E’ quanto risulta dalle dichiarazioni degli esponenti del governo britannico che la settimana scorsa ha ottenuto il via al vaccino di Pfizer-BioNTech.

Il ministro agli Affari britannici, Alok Sharma, ha dichiarato che il piano è di avviare il programma di vaccinazione la prossima settimana. “Siamo sulla buona strada”, ha spiegato in una dichiarazione alla Bbc. Sharma si è detto “fiducioso” che le prime 800 mila dosi saranno pronte per l’inizio del programma.

Tra l’altro, proprio ieri, il giorno dopo l’autorizzazione dell’Mhra, le prime dosi del vaccino contro il coronavirus di Pfizer/BioNTech sono giunte in Gran Bretagna: il carico è giunto nel Regno Unito attraverso il tunnel della Manica a bordo di alcuni camion privi di marchio, un’operazione ‘top secret’ per evitare che il prezioso carico potesse essere “danneggiato o intercettato”.

Intanto l’agenzia britannica per la regolamentazione dei farmaci (Mhra) torna a difendersi dalle critiche alla sua rapida approvazione del primo vaccino Pfizer-BioNTech contro il Covid-19. “Nessun vaccino verrebbe autorizzato nel Regno Unito se non soddisfacesse gli standard di sicurezza, qualità ed efficacia”, ha affermato in una dichiarazione la Mhra. “Tutti i vaccini sono soggetti a robusti test clinici che soddisfano gli standard internazionali”, ha aggiunto.

L’immunologo americano, Anthony Fauci, super esperto consulente della Casa Bianca, aveva accusato ieri l’ente britannico di aver avuto “troppa fretta” nell’approvazione. Ma in seguito si è scusato: “Ho grande fiducia in ciò che sta facendo il Regno Unito, sia scientificamente che in termini di regolamentazione”, ha precisato Fauci alla Bbc. “Il nostro processo richiede più tempo rispetto al Regno Unito, è proprio così”, ha aggiunto, assicurando di non aver voluto “implicare che ci fosse stata una mancanza di serietà, com’è stato poi interpretato”.

(Agi)

Ultimi articoli