Il fiume ha rotto l’argine tra Castelfranco Emilia e la frazione di Gaggio, criticità anche a Nonantola. Una sessantina di persone nei ricoveri creati ad hoc, divisi per situazione covid. La Regione prometto che la falla di 70 metri sarà chiusa nel giro di 24 ore, chiede lo stato di emergenza e assicura risarcimenti per tutti, ma i gli sfollati sottolineano: “Allerta arrivata in ritardo”. Il sindaco di Castelfranco: “Non muovetevi e non create assembramenti da curiosi”
Sono 364 le persone che hanno dovuto abbandonare le loro case a causa esondazione del fiume Panaro (video) che ha rotto l’argine nelle campagne tra Castelfranco Emilia e la frazione di Gaggio. Una falla di circa 70 metri che i tecnici della Protezione civile e i vigili del fuoco stanno cercando di arginare e che la Regione promette sarà chiusa nel giro di 24 ore. Chiusa anche per tutta la notte fra domenica e lunedì la via Emilia, chiusa anche la Nonantolana e alcune vie di collegamento locali. L’enorme pressione dell’acqua ha fatto collassare un pilone di pietra del ponte Samone (video) a Pavullo: la Sp255 è stata chiusa dai vigili del fuoco e così resterà chissà per quanto tempo.
La piena di Panaro è transitata, ma quella del Secchia sta ancora passando: è stata emessa una nuova nuova allerta meteo rossa per lo stato dei fiumi e le previsioni meteo non fanno ben sperare. Degli sfollati, una sessantina di persone hanno trovato alloggio nei ripari offerti dalle amministrazioni locali, divisi per situazioni covid (negativi, positivi e in attesa di tampone), mentre gli altri – circa 300 – hanno ricevuto ospitalità da parenti. La Regione promette che “nella richiesta di stato di emergenza nazionale inseriremo anche ristori per privati e imprese danneggiati, nessuno escluso”.
I danni maggiori sono, appunto, nella zona di Gaggio ma ci sono seri problemi anche a Nonantola (video), dove l’acqua è arrivata fino alla zona del centro. Il sindaco di Castelfranco sconsiglia “ogni tipo di spostamento da e verso le zone interessate. Inoltre, si raccomanda di evitare assolutamente ogni tipo di assembramento di “curiosi” nelle zone coinvolte”.
Il Panaro si è ingrossato durante la notte e, intorno alle 7 del mattino, è arrivato alle case, nonostante milioni di metri cubi d’acqua provenienti anche dal Secchia siano stati dirottati verso le casse di espansione. A fare innalzare il livello del fiume con numeri mai visti prima sono state piogge torrenziali e i 40 centimetri di neve disciolti in poche ore sugli Appennino. Testimoni raccontano che un metro e mezzo d’acqua ha invaso le case della frazione di Gaggio. E c’è anche tanta rabbia: alcuni sfollati raccontano che l’allerta è stata data in ritardo, quando ormai l’acqua era alla porta di casa (foto). Ma l’allarme non riguarda solo il Panaro. Grande paura ha destato pure il Secchia che ha sommerso completamente Campogalliano. Danni innumerevoli sono stati prodotti anche a Modena: il ristorante Da Vinicio (video) di Fossalta è stato sommerso dall’acqua.
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Esondazione Panaro oggi a Castelfranco
La situazione più critica è nella zona di Castelfranco, nei pressi di Gaggio, dove la rottura dell’argine destro del Panaro (video) ha provocato una copiosa fuoriuscita d’acqua che ha invaso le abitazioni e reso necessario sfollare intere famiglie (video). È chiuso un tratto della ferrovia tra Castelfranco e Modena e sono state chiuse alcune strade: via Imperiale, via Bonvino, via Viazza, via Ortigara e via Tronco, che sono sott’acqua. Ai piani terra delle case ci sono 1.50 metri d’acqua e sono state evacuate diverse famiglie. Sul posto sono in azione vigili del fuoco, protezione civile e Aipo, al lavoro per ‘chiudere la falla’ che è grande circa 40 metri. Per gestire la situazione sono state inviate sezioni operative dei vigili del fuoco anche da Toscana e Piemonte. Chiamati anche quattro elicotteri, i vigili del fuoco della Marina Militare e la Protezione Civile.
Evacuazioni a Nonantola
“In questo momento la priorità è mettere in sicurezza la popolazione – afferma l’assessore Priolo – per questo sono in corso le evacuazioni di alcune persone e famiglie dell’abitato di Nonantola interessate dalla rottura dell’argine. La situazione nell’emergenza e nella assoluta straordinarietà degli eventi cui abbiamo assistito dalla scorsa notte, considerata anche la necessità di agire nel pieno rispetto delle norme di sicurezza Covid a tutela della salute delle persone, ci vede impegnati con la chiusura della breccia della rotta”.
Strutture per gli sfollati e numero di emergenza
Sono state predisposte, nel rispetto della normativa vigente relativa all’emergenza covid, tre strutture dedicate all’accoglienza di eventuali sfollati: il PalaReggiani, la Palestra delle Scuole Guinizelli e la Palestra delle Scuole Rosse. Il Comune di Castelfranco fa sapere che per “ogni spostamento da e per Modena si consiglia di seguire il percorso per Spilamberto. In ogni caso si consiglia di evitare ogni tipo di spostamento nelle aree interessate. E’ stato attivato per la popolazione coinvolta un numero di telefono da usare solo in caso di emergenza: 3498323693”.
Fiume Panaro, il sindaco di Castelfranco: “Situazione critica”
“Già dalla serata di ieri abbiamo attivato tutte le procedure di controllo e d’intervento – ha detto il sindaco di Castelfranco Giovanni Gargano -, divenute d’emergenza nel corso della notte. In campo tutta la macchina operativa dei soccorsi, dalla Protezione Civile ai Vigili del Fuoco fino alle Forze dell’Ordine. E’ stata attivata nel contempo in Comune un’Unità di Crisi dedicata e già operativa da questa notte. La situazione attualmente è critica, ma sotto controllo. Al momento non ci sono da registrare problemi alle persone: stiamo procedendo all’evacuazione delle famiglie coinvolte. Seguiranno altri aggiornamenti nelle prossime ore”.
Cede pilone: chiuso il ponte del Samone
La piena del Panaro ha provocato il cedimento di una pila, ovvero un sostegno in pietra, del ponte Samone, che è stato chiuso dai vigili del fuoco. Il ponte si trova in Appennino, nel Comune di Pavullo nel Frignano, una quarantina di chilometri più a monte rispetto al punto dove il Panaro ha rotto gli argini. I tecnici della Provincia di Modena sono sul posto per verificarne le condizioni. Si prevede una chiusura molto lunga.
La Regione chiede stato di emergenza nazionale
A seguito dell’esondazione del Panaro e del disastro che è avvenuto, la Regione Emilia-Romagna, con il presidente Bonaccini, ha già preso la decisione di chiedere al Governo lo stato di emergenza nazionale. Una situazione, si legge in uina nota, che la Regione sta monitorando in modo costante da ieri sera con l`assessore regionale alla Protezione civile, Irene Priolo, insieme alla direttrice dell`Agenzia regionale per la sicurezza del territorio e la protezione civile, Rita Nicolini, ai tecnici e volontari, ad Aipo, ai rappresentanti delle forze dell`ordine, dei Vigili del fuoco e dell`Esercito, tutti in collegamento dalla sala operativa del Centro unificato provinciale di Protezione civile di Marzaglia.
“In questo momento la priorità è mettere in sicurezza la popolazione- afferma l’assessore Priolo– per questo sono in corso le evacuazioni di alcune persone e famiglie dell’abitato di Nonantola interessate dalla rottura dell’argine. La situazione nell’emergenza e nella assoluta straordinarietà degli eventi cui abbiamo assistito dalla scorsa notte, considerata anche la necessità di agire nel pieno rispetto delle norme di sicurezza Covid a tutela della salute delle persone, ci vede impegnati con la chiusura della breccia della rotta. Le casse di espansione di Secchia e Panaro hanno raggiunto i livelli massimi e sono riuscite a invasare milioni di metri cubi d’acqua evitando così lo scenario peggiore. Insieme al presidente Bonaccini, continuiamo a seguire l’evolversi dei fenomeni momento per momento”.
Esonda anche il Secchia: Campogalliano sommersa
Anche il Secchia come il Panaro ha esondato e ha raggiunto i livelli massimi. A Ponte Alto di Modena è in corso il colmo della piena che durerà per diverse ore con livelli intorno a 11,20 metri superiore di circa 60 cm rispetto al massimo storico raggiunto. Sono in corso verifiche per capire se possano esserci problemi di tracimazioni. Allagamenti si sono verificati a valle della cassa di espansione di Campogalliano.
Allagamenti Modena, il ristoratore: “E’ un disastro”
Anche in città si sono registrati numerosi allagamenti, in particolare in zona Fossalta. Qui il Comune aveva chiuso già nella tarda serata di ieri, in via precauzionale, la via Emilia fino al ponte di Sant’Ambrogio. Chiusa anche via Curtatona dalla Vignolese. Il Comune di Modena spiega che il colmo di piena, provocato dalle piogge e dallo scioglimento della neve in montagna, sta transitando molto lentamente in pianura. Sempre a Fossalta, la disperazione del titolare del ristorante Da Vinicio (video): “Mi viene da piangere, non solo per oggi ma i danni che dobbiamo affrontare. E’ un disastro”.
Chiusa e poi riaperta ferrovia tra Modena e Bologna
A causa dell’esondazione del Panaro, è stata chiusa per circa mezz’ora la ferrovia fra Bologna e Modena, sulla tratta convenzionale dove circolano i treni regionali. Lo stop alla circolazione, che non ha invece interessato la linea dell’alta velocità, è stato fra le 8.45 e le 9.15 circa, poi, dopo i controlli, il tratto è stato riaperto e i treni hanno ricominciato a circolare regolarmente. Il tratto in questione è costantemente monitorato dai tecnici di Rfi.
Chiusi i ponti in provincia di Modena
Chiuso dalla Provincia per motivi di sicurezza anche il ponte di Navicello vecchio, lungo la diramazione della provinciale 255 Nonantolana. Sul Secchia rimangono chiusi anche Ponte Alto a Modena, ponte dell’Uccellino tra Modena e Soliera, ponte Motta a Cavezzo sulla provinciale 468. Per precauzione gli abitanti delle zone lungo Secchia e Panaro sono stati invitati a portarsi ai piani più alti delle abitazioni e a mettere in sicurezza beni mobili e arredi.
Nel corso della notte si è svolta l’attività di monitoraggio degli argini dei fiumi e dei corsi d’acqua del nodo modenese, che continua anche nella giornata di domenica. I tecnici di Aipo sono intervenuti per sistemare qualche smottamento o tane di animali conosciute. Anche sul Secchia, nei pressi delle nuove arginature di Ponte Alto, nessuna segnalazione e la rotatoria di San Pancrazio rimane aperta alla circolazione stradale.
(Il Resto del Carlino)