I numeri del contagio e il racconto del Natale che verrà, tra appuntamenti cancellati e divieti. Ma anche i timori per lo shopping e la corsa al tampone prima delle feste.
E poi la difficile situazione in alcune Rsa, ancora focolai di coronavirus, le storie delle vittime e quella di Diego, 31 anni, ricoverato allo Spallanzani in condizioni gravissime a ottobre e uscito dal coma dopo più di un mese. Ma anche il ritorno di negazionisti e no vax e le mosse della Regione per prepararsi all’arrivo del vaccino: il diario degli ultimi sette giorni
I numeri del contagio e il racconto del Natale che verrà, tra appuntamenti cancellati e divieti. Ma anche i timori per lo shopping e la corsa al tampone prima delle feste. E poi la difficile situazione in alcune Rsa, ancora focolai di coronavirus, le storie delle vittime e quella di Diego, 31 anni, ricoverato allo Spallanzani in condizioni gravissime a ottobre e uscito dal coma dopo più di un mese. Ma anche il ritorno di negazionisti e no vax e le mosse della Regione per prepararsi all’arrivo del vaccino: il diario degli ultimi sette giorni.
Coronavirus, il punto sulla pandemia. I numeri del contagio
Rallenta ancora il contagio nel Lazio, con il numero dei nuovi casi che nella settimana tra il 28 novembre e il 4 dicembre scendono sotto quota duemila al giorno, e Roma città che per qualche tempo vede i contagi calare sotto quota mille. Dopo i 2070 casi fatti registrare sabato 28, domenica 29 arriva la discesa con 1993, un dato che è il migliore del mese di novembre. La settimana si chiude per il Lazio con un consolidamento del trend in discesa e i 1769 contagi fatti registrare giovedì 3. In calo anche i numeri di Roma città: lunedì la Capitale scende sotto i mille casi con 947 nuovi positivi: non succedeva dal 3 novembre. La tendenza, però, non si consolida e mercoledì si torna di nuovo sopra i mille casi con 1.038 nuovi positivi. Giovedì ancora sopra i mille, seppur leggermente in calo rispetto al giorno precedente con 1.013 contagi.
Coronavirus, il punto sulla pandemia. Il Natale dei divieti. Il Papa non sarà in piazza Mignanelli. Corsa al tampone prima di vedere i parenti
Mentre in piazza Venezia e piazza San Pietro fervono i preparativi per i tradizionali alberi, sugli altri fronti si comincia a sentire che questo non sarà un Natale come gli altri. Il Papa ha annunciato che non andrà in piazza Mignanelli per il consueto appuntamento dell’Immacolata. E dalla comunità di Sant’Egidio arriva la notizia dell’annullamento – a malincuore – del pranzo di Natale con i più bisognosi, che lo scorso anno aveva fatto registrare oltre mille presenze. I volontari raggiungeranno gli anziani, i clochard, e i più fragili nelle loro case, sotto i ponti e nelle stazioni nei cinque giorni a cavallo del 25, portando loro “un bel pranzo e un regalo”. Intanto anche nel Lazio è scattata la corsa al tampone “preventivo”, nel tentativo di evitare di diffondere il contagio durante le occasioni di incontro delle feste.
Coronavirus, il punto sulla pandemia. Occhi puntati sullo shopping
Attenzione ancora altissima sugli assembramenti da shopping, con l’assessore alla Salute Alessio D’Amato infuriato dopo le scene di file e calca all’apertura del nuovo centro commerciale Maximo sulla Laurentina, che ha fatto registrare 30 mila presenze. “L’apertura del Maximo non andava fatta in quel modo e la sindaca Virginia Raggi non doveva autorizzarla – ha tuonato D’Amato – perché creare questi assembramenti significa mettere benzina nel motore del virus”. Cinque giorni dopo l’inaugurazione, da Primark è ancora fila. E si profila una battaglia tra i ristoratori e gli albergatori, con Sergio Paolantoni presidente della Fipe- Confcommercio che accusa: “Mentre ai romani è impedito di andare nel loro ristorante di fiducia nel pieno rispetto delle misure di sicurezza, gli è inspiegabilmente consentito, contro il comune buon senso, di andare a cena in albergo». A dare ragione a Paolantoni, persino il presidente di Fedarlberghi Giuseppe Roscioli che chiarisce: “Non è in alcun modo nelle intenzioni degli albergatori approfittare di un vuoto normativo per rivolgere proposte commerciali ai romani». E mentre il Campidoglio annuncia la proroga dell’apertura dei varchi Ztl fino al 15 gennaio la direttrice generale dello Spallanzani Marta Branca ammonisce: “Se ci lasciamo andare a Natale, a marzo arriva la terza ondata. Dipende tutto dai romani e da quello che faranno. Nessuno è esentato dalle proprie responsabilità”.
Coronavirus, il punto sulla pandemia. Ancora focolai nelle Rsa, da Rieti a Minturno. Inchiesta sui 18 morti a Cori
Intanto il contagio si diffonde nelle Rsa, come già avvenuto nella prima ondata. Nella casa di riposo San Francesco-Domus Aurea di Scauri, frazione di Minturno, in provincia di Latina ci sono settanta anziani contagiati su 76, 50 dei quali di età compresa tra gli 80 e i 100 anni, e 24 operatori positivi su 32. A Roma sono trentanove i casi con link alla casa di riposo Cassia Residence. Nel Reatino, invece, a Montebuono, sono trentasei i positivi con link a una Rsa dove è in corso l’indagine epidemiologica. E la procura di Latina ha aperto un fascicolo sulle diciotto persone morte in un mese in una residenza sanitaria di Cori per un cluster scoperto a fine ottobre in cui si sono registrati 85 positivi.
Coronavirus, il punto sulla pandemia. Morto l’ex sindaco di Vignanello, ancora un medico vittima del Covid. Diego Giannelli è guarito
Tra le vittime dell’epidemia c’è Tullio Stefanucci, 74 anni compiuti il 6 novembre, impegnato in politica da 45 anni, ex sindaco e presidente del consiglio comunale di Vignanello, un piccolo paese in provincia di Viterbo. E c’è ancora un medico caduto sul fronte covid. Si tratta di Mohammad Alì Zaraket, 62, anni, di origine libanese e segretario dell’Associazione Medici Libanesi in Italia. Aveva lo studio in via Flavio Stilicone, una traversa di via Tuscolana, a due passi dal Quadraro e da Don Bosco. Zaraket era anche guardia medica e con lui, come segretaria, lavorava la moglie, Mariangela. Negli ultimi giorni era stato ricoverato in terapia intensiva all’ospedale Tor Vergata. Una buona notizia arriva invece da Ostia, dove Diego Giannelli, 31 anni, gestore del pub Casa Clantestina, ha annunciato di essere uscito da un coma durato più di un mese. La sua storia a ottobre aveva colpito moltissime persone. Diego, infatti, nonostante la giovane età e l’assenza di patologie pregresse a metà ottobre era stato ricoverato d’urgenza allo Spallanzani e intubato dopo un crollo improvviso del suo apparato respiratorio dovuto al Covid.
Coronavirus, il punto sulla pandemia Il ritorno dei negazionisti e la scuola no vax
Nonostante i numeri della pandemia siano ancora importanti nel Lazio e nel resto di Italia il fronte no mask e no vax continua a farsi sentire. “Non si può invitare a cena chi vuoi. Non si può andare a messa a Natale. Non si può uscire d casa dopo le 22. Non si può andare a scuola e al lavoro. Voi non la chiamate dittatura, io si. Per una influenza che ormai si cura a casa con la tachipirina e ha una mortalità dello 0,32%”, twitta Davide Barillari, il consigliere (ex M5s) della regione Lazio, nonché voce nota tra i negazionisti, no vax, no mask d’Italia. Un popolo che comprende anche i creatori dell’associazione di didattica parentale “Semi di cultura”, che hanno messo in piedi un home schooling no vax e no mask nella Tenuta della torretta dei Massimi che ospita diciassette bambini tra i 6 e i 10 anni.
Coronavirus, il punto sulla pandemia. Al lavoro per il vaccino. L’ospedale Città di Roma diventa centro Covid
Sul fronte dell’organizzazione per il vaccino Covid la Regione continua a lavorare al piano per farsi trovare pronta quando il preparato di Pfizer verrà approvato. L’assessorato alla Salute ha individuato il responsabile operativo regionale e i 20 referenti operativi delle farmacie ospedaliere e stanziato oltre 600 mila euro ricevuti come donazione nella prima fase dalla pandemia per l’acquisto di congelatori -80 gradi centigradi, in grado di conservare le fiale del vaccino.
Ma la Regione sta anche ampliando l’offerta dei posti letto, nell’eventualità di una terza ondata: la clinica privata Città di Roma, a Monteverde, verrà convertita per ricavare 160 posti letto Covid per terapie intensive e subintensive. L’intero reparto di ostetricia – una struttura da 1.200 parti all’anno – sarà spostato all’ospedale San Camillo. Uno dei primi passi per mettere in pratica la delibera approvata all’inizio di novembre dalla Regione che prevede l’ampliamento nelle strutture pubbliche e in quelle private a 5.310 posti letto per covid.
(La Repubblica)