Tredici mesi dopo Venezia rivive l’incubo acqua alta.
Dopo le due vittime del novembre 2019 e i milioni di euro di danni, la città veneta rischia nuovamente a causa del maltempo delle ultime ore e del Mose, la barriera artificiale che dovrebbe limitare se non bloccare le maree che invadono la laguna veneziana, non attivo a causa di un cambiamento repentino delle condizioni meteo.
L’acqua alta questa mattina era a 122 centimetri con diverse zone della città allagate. Il peggio però è atteso nelle prossime ore. “Sistema Mose non attivo. Prossimo massimo 135 centimetri alle 15.10 di oggi. Situazione meteorologica in peggioramento sulla costa croata”, segnala il Centro previsioni e segnalazioni maree del Comune della città lagunare. Secondo i dati delle 13.30, la curva si trova di poco sotto ai 125 centimetri.
Il primo cittadino Luigi Brugnano aggiunge: “Sono al Centro Maree per seguire l’evolversi della situazione: il prossimo massimo di 145 centimetri è alle 16.40, a causa del rinforzo anomalo del vento. Il sistema Mose non è attivo”.
All’Ansa il procuratore della Basilica di San Marco Carlo Alberto Tessein parla di “situazione terribile, siamo sotto l’acqua in maniera drammatica. Il nartece è completamente allagato – spiega, raccontando i danni nell’edificio sacro – e se il livello sale ancora andranno sotto anche le cappelle interne”.
(Il Riformista)