26 Novembre, 2024
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“Ci hanno inseguiti con il taser”: coppia condannata per la lite con i vicini di casa

«A un certo punto l’ho sentito esclamare: “È un taser”». Così un avvocato ha testimoniato in tribunale a proposito di una lite tra vicini di appezzamento in una frazione di Mondovì. Il legale assistette per telefono al litigio e sentì il proprio cliente allarmarsi perché la controparte, a suo dire, impugnava il congegno elettrico. Per l’episodio, avvenuto a ottobre 2018, Aldo Motisi e la moglie separata, Rosaria Lupo Mannino, sono stati condannati rispettivamente a 8 e 5 mesi per il reato di violenza privata.

Quel giorno i due vicini, che secondo una sentenza civile godevano dei un diritto di servitù di passaggio, si presentarono per attraversare il fondo degli imputati chiuso da un cancello. «Quel giorno i miei clienti mi telefonarono dicendo che Motisi rifiutava di farli passare. Capitava che mi avvisassero prima in queste circostanze proprio perché accadeva spesso. Ho sentito Motisi dire che gli avrebbe sparato mandandolo all’ospedale e la moglie confermava che non li avrebbe lasciati passare. A un certo punto ho sentito urlare che l’imputato impugnava un taser e correre con voce affannata».

Motisi ha negato di possedere l’apparecchio e anche l’esito della perquisizione per ritrovarlo è stato negativo. Tuttavia in un video mostrato nell’aula di tribunale si vede la vittima correre via e Motisi che lo insegue. Gli imputati, che hanno detto di essere disposti a far passare sulla loro proprietà solo chi è autorizzato dalla sentenza e non altri «accompagnatori», sono stati condannati al risarcimento dei danni nei confronti delle parti civili.

(La Stampa)

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