Due ultraquarantenni sono stati sorpresi dalla massa nevosa. Tratti in salvo dai loro amici, hanno riportato qualche trauma alle articolazioni e tanta paura
Reggio Emilia, 9 dicembre 2020 – Tanta neve sull’Appennino, escursionisti all’assalto, però rimane alto il rischio valanghe, marcato 5, e già ieri mattina se ne è avuta la conferma. Due escursionisti, fidanzati, un uomo e una donna ultraquarantenni, mentre stavano facendo un’escursione sul monte Cusna con altri amici, sono stati investiti da una valanga, che si è staccata dalle pendici del monte, e li ha trascinati nel pendio per una ventina di metri arrestandosi contro gli alberi.
Immediatamente gli altri escursionisti non coinvolti dalla valanga e alcuni esperti del Soccorso Alpino che si trovavano in zona, sono subito intervenuti riuscendo a mettere in salvo i due malcapitati, rimasti parzialmente sepolti dalla massa nevosa.
Era stata attivata anche la Croce Verde di Villa Minozzo, però i due escursionisti, che riportavano vari traumi per essere stati sbattuti contro agli alberi dalla valanga, frastornati ma in discrete condizioni, hanno preferito raggiungere l’ospedale Sant’Anna di Castelnovo Monti con mezzi propri assieme agli amici.Fino a ieri pomeriggio erano ancora al pronto soccorso per accertamenti, visto il volo e la disavventura che hanno dovuto vivere qualche ora prima. Nonostante la loro comprovata esperienza in escursioni in montagna..
Era stato attivato anche il Soccorso Alpino sezione Monte Cusna, già presente in Appennino proprio per eventuali interventi d’emergenza, considerati i rischi connessi sia al tipo di neve che all’eccezionale presenza di turisti, che ieri, con ogni mezzo, e non poche difficoltà di circolazione, hanno raggiunto le diverse località dell’Appennino, in particolare Febbio, Cerreto Laghi e Ventasso.
Gli spartineve, che stanno viaggiando giorno e notte su tutta la rete viaria dell’Appennino, stanno mantenendo le strade aperte al transito, però l’intensità della precipitazione nevosa, a tratti, qualche problema lo crea per cui gli automobilisti devono viaggiare con gomme da neve o catene montate.
Il giorno dell’Immacolata, che per consuetudine parte la stagione sciistica, ieri anche con gli impianti fermi è stata una corsa alla riscoperta della neve, tutti sono corsi sulle località sciistiche dell’Appennino, affrontando la neve con ogni mezzo: ciaspole, slittini e scialpinismo con pelli di daino.
Per molti è stata una giornata di libertà, però nel rispetto delle regole anti-coronavirus. Non sono mancati inconvenienti dovuto all’accumularsi della neve in certe zone dell’alta montagna: già nelle prime ore di ieri mattina un gruppo di giovani, incapaci di montare le catene, ha abbandonato la macchina in un curva sulla provinciale 98 a Riparotonda nei pressi di Febbio causando intralcio al traffico.
Sono intervenute le pattuglie dei carabinieri e della polizia provinciale che, rintracciati i giovani, li hanno aiutati a montare le catene, però anche sanzionati per intralcio al traffico. Nessuno, neppure gli operatori più attenti si aspettavano tanta gente come ieri. La stazione di Cerreto Laghi è stata letteralmente invasa dagli appassionati della neve
(Il Resto del Carlino)