Paura in zona Cassia e Salaria. «I lupi attaccano anche di giorno», «Ho trovato otto pecore con la gola tagliata». Sos alle associazioni di categoria
«Il guaio è che i lupi, prima di sfamarsi, si divertono. Sgozzano dieci o venti pecore, per puro istinto di predatori, e poi ne mangiano una». È allarme alle porte di Roma. Da settimane, nella fascia nord della capitale, dalla via Salaria alla Cassia, branchi di lupi fanno stragi tra i greggi. Per gli allevatori di ovini e bovini è un guaio, non soltanto economico. E’ notorio che i lupi non attaccano gli uomini, ma qualche timore si sta diffondendo, con riferimento in particolare a bambini che potrebbero sottovalutare il pericolo, e agli animali domestici, in alcuni casi già aggrediti. «I lupi ormai hanno dimestichezza con gli uomini – spiega Luigi Novelli, titolare di un’azienda con oltre mille pecore in zona Le Rughe – e, al contrario che in passato, capita che attacchino anche di giorno. Ricordo che i miei nonni, in Abruzzo, si raccomandavano tanto di stare attenti, uscendo la sera».
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Alcuni filmati stanno girando in Rete: un branco di sette lupi si aggira sul crinale di una collinetta e all’improvviso, attirato da un odore gradito, si lancia giù per la discesa. «Ho trovato otto pecore sgozzate e due completamente scarnificate – racconta Novelli, l’ultima vittima degli “assalti della fauna selvatica”, come ha verbalizzato davanti al veterinario della Asl – I miei cani sono allenati, conoscono i predatori e sanno come tenerli alla larga, ma stavolta devono essere stati accerchiati».
Analoghe scene sono avvenute in un allevamento di Anguillara, a Settebagni, nel parco della Marcigliana, in Sabina, e una cinquantina di chilometri più a nord, dalle parti di Orte. I guardiani del parco di Veio parlano di almeno tre famiglie in circolazione. Le associazioni sindacali, come Coldiretti e Cia, stanno dando un supporto. E ora che i lupi sono arrivati alle porte di Roma le preoccupazioni si estendono agli animali domestici. «I lupi sono predatori molto intelligenti – conclude l’allevatore – ovviamente attaccano le pecore, che sono lente e non oppongono resistenza, ma ultimamente abbiamo avuto notizia anche di cani e gatti sbranati». (fperonaci@rcs.it)
(Corriere della Sera)