Il presidente toscano ha espresso la sua insoddisfazione per il mancato passaggio in zona gialla.
E ha chiesto formalmente al governo di riunire la cabina di regia nei primi giorni della prossima settimana per valutare di nuovo i dati. Intanto è cominciato un confronto che proseguirà fino a lunedì. Il presidente: noi oggi abbiamo avuto 500 casi, il Veneto che è giallo 5.000. “Come si fa a non vedere l’illogicità di questa situazione?”
Il presidente della Regione Toscana è deluso e insoddisfatto della permanenza fino a domenica 20 della Toscana in zona arancione. “Ritengo questa una decisione ingiusta e immotivata, che non rende merito ai cittadini e alle istituzioni”. “La Toscana – ha detto – ha sicuramente uno dei livelli minori di contagio in questo momento, e quindi si viene a creare una disparità di trattamento tra Regioni. Una delle regioni in zona gialla è arrivata ad avere negli ultimi giorni una media che si avvicina ai 4mila contagi giornalieri e noi che da una settimana siamo a 500 rimaniamo in zona arancione”. Il riferimento del presidente è al Veneto.
“La spiegazione che ho ricevuto è che servono tre settimane per uscire dalla zona rossa e due per uscire dalla zona arancio. Ma il nuovo decreto adottato dal 3 dicembre non è così rigido: allora perché non utilizzare questa opportunità?”.
Conclude Giani con un appello al ministro e al presidente del Consiglio: riunire la cabina di regia nei primi giorni della prossima settimana, per consentire il rientro in zona gialla senza aspettare domenica 20.
La preoccupazione del governatore è motivata anche dal fatto che – a situazione invariata – il 20 dicembre rappresenterebbe l’unico giorno toscano in un giallo “normale”, quello che consentirebbe anche lo spostamento tra regioni. Dal 21 infatti il decreto Natale imporrebbe il nuovo stop agli sconfinamenti regionali. Questo potrebbe portare a un pericoloso effetto “esodo” prenatalizio. Trenitalia è già corsa alle contromisure.
Il presidente ha chiesto al ministro Speranza una motivazione sulla permanenza in zona arancio.
E in giornata c’è stato anche un confronto con il direttore dell’Istituto superiore di sanità Silvio Brusaferro e con la cabina di regia. Confronto, spiega Giani a fine giornata, che si è svolto “con uno scambio di dati e di informazioni. Si svilupperà fino a lunedì perché io voglio che a tutte le cose che loro ci dicono, noi si possa replicare. Devo dire che al di là di questo confronto, che è importante, in realtà bisogna anche pensare al fatto che oggi io vedo i dati delle regioni in giallo, a partire dal Veneto con 5098 contagi, in Toscana sono 597. La Toscana arancione ha oggi un decimo dei contagi che ci sono in Veneto”. “Ma come si fa – ha aggiunto Giani – a non vedere l’illogicità manifesta, la disparità di trattamento di una situazione del genere. Comunque io approfondirò i dati con Roma da qui a lunedì. Vediamo se il mio appello a veder riunita la cabina di regia lunedì o martedì prossimo” verrà accolto e se in quell’occasione si “possa raccogliere l’indicazione che oggi viene proprio dalla lettura dei dati, ovvero che la Toscana non può che essere in giallo”.
Giani ha scritto anche al presidente del Consiglio Giuseppe Conte, ecco il testo della lettera:
”Signor Presidente, signor Ministro, in considerazione della notizia che conferma la permanenza della Regione Toscana in “zona arancione” ai sensi del DPCM del 3 dicembre 2020, sento di dover segnalare lo sconcerto per l’oggettivo significato dei dati che vedono la Toscana da tre settimane con parametri e RT da zona gialla”.
“In riferimento al nuovo testo, più estensivo rispetto a quello del DPCM del 3 novembre, si conferma in via ordinaria la necessità di permanenza nella zona indicata per un periodo di 14 giorni, salvo che la Cabina di regia ritenga congruo un periodo inferiore, ex art.2, comma 3, del DPCM del 3 Dicembre 2020″. ”In questo caso ritengo che vi siano tutte le condizioni perché la Cabina di regia provveda in tempi rapidi, anche da lunedì 14 dicembre, a valutare più positivamente di quanto fatto finora i dati toscani. E’ evidente l’oggettiva disparità di trattamento tra una Toscana che nei primi quattro giorni della settimana ha avuto una media di 500 contagiati al giorno e regioni che sono in zona gialla pur avendo in alcuni casi anche più di 4.000 contagiati al giorno”. ”Oggi è chiara a tutti la contraddizione che emerge dai dati della Toscana “arancione” se confrontati con quelli di regioni in “zona gialla”, questo è quindi un appello all’equità che mi sento di esprimere a nome dei cittadini toscani”. ”In queste settimane ci siamo impegnati a fondo assumendoci la responsabilità di realizzare nuove strutture ospedaliere, come il “centro Covid Toscana” a Prato inaugurato l’8 dicembre con 191 nuovi posti letto che diventeranno, con altre realtà costruite in Toscana, 550 alla fine del mese. Abbiamo assunto a tempo determinato 500 addetti al tracciamento che oggi copre al cento per cento i contagiati. Non nascondo l’amarezza ma confido, con il massimo rispetto, nel Vostro impegno”.
(Il Tirreno)