26 Dicembre, 2024
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“Arriverà una grande epidemia causata da germi multiresistenti”, dice Galli

L’esperto la definisce “una delle principali minacce di questo decennio”.

L’infettivologia ha subìto tagli pesanti.

“Ma questa epidemia ci ha dato una lezione”

“Arriverà un’altra grande epidemia, causata dai germi multiresistenti”. Lo ha detto Massimo Galli, past president di SIMIT alla vigilia del XIX Congresso della Società Italiana di Malattie Infettive e Tropicali.

“Questa epidemia ci ha dato una lezione” – ha evidenziato Galli sottolineando “come sia importante una buona rete epidemiologica, anche per fronteggiare alcune emergenze come quelle da Covid-19. Negli ultimi anni, pero’, proprio l’infettivologia ha subìto tagli pesanti, unità complesse che sono passate a semplici, mentre in alcune strutture ospedaliere la figura dello specialista infettivologo è stata considerata addirittura inutile. E sono decenni che sulla medicina territoriale non si investe, che si rilevano anche differenze sostanziali tra una regione e un’altra”.

Per Galli, è “opportuno, quindi, che questa epidemia ci insegni ad andare nella direzione esattamente opposta. Oggi la sanità pubblica, purtroppo, vige in stato semicomatoso. Diventa indispensabile, soprattutto per gli anni a venire, la presenza di una funzione specialistica in ogni centro ospedaliero, non soltanto da un punto di vista strettamente clinico, ma anche dal punto di vista epidemiologico, affinché ci possa essere un possibile riscontro precoce di condizioni che diventano poi di interesse della prevenzione territoriale nel senso più vasto”.

In generale, ha concluso Galli, “mi auguro francamente che si possa fare tesoro da questa lezione in modo che ci possa trovare più pronti ad affrontare l’altra grande epidemia in arrivo: una pandemia neanche tanto strisciante. Parliamo di quella causata dai germi multiresistenti, che colpisce tanto gli ospedali quanto gli ambienti esterni, una delle principali minacce di questo decennio. E mi auguro, infine, che riusciremo ad essere più forti per fronteggiare malattie ‘storiche’, come quelle da HIV e HCV”.

(Agi)

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