Filippo Miragloia, responsabile Immigrazione di Arci: “Il fatto di avere un largo consenso non consente a nessuno di non rispettare la legge e la Costituzione”.
Il responsabile nazionale Immigrazione dell’Arci, Filippo Miraglia, sul caso Gregoretti che vede indagato per sequestro di persona l’ex ministro dell’Interno Matteo Salvini, oggi a Catania per l’udienza per la richiesta di rinvio a giudizio, ha commentato: “È giusto che Salvini venga processato. Auspico anche una condanna in modo tale da ricordare che un ministro non può limitare la libertà delle persone, che il fatto di avere un largo consenso non consente a nessuno di non rispettare la legge e la Costituzione”.
“Quel che ha fatto è stato illegittimo e una condanna sarebbe utile a rafforzare la nostra democrazia. Di tutto abbiamo bisogno tranne che di persone che anziché essere a servizio dello Stato, usano lo Stato per il loro fini”, aggiunge Miraglia. Arci ha chiesto di costituirsi parte civile, insieme ad altre associazioni, nel processo.
“Non siamo in guerra e i naufraghi a bordo della nave Gregoretti non erano un pericolo per nessuno, quindi perché trattenerle? Richiamare la sicurezza dello Stato, come ha fatto l’ex ministro dell’Interno, è del tutto inappropriato e inopportuno – spiega Miraglia – La libertà personale non è nelle disposizioni del Governo, neanche per ragioni di sicurezza, se non nei limiti previsti dalle legge. Che Salvini dica che ha agito per la sicurezza del Paese è solo una grossa bugia, ancora più pericoloso dire che l’ha fatto perché gli italiani la pensano come lui”.
(Agi)