26 Novembre, 2024
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Restituito lo stipendio alla prof sospesa per le critiche a Salvini…

“La scuola deve essere luogo di libertà di opinione”

È una storia a lieto fine quella di Rosa Maria Dell’Aria, la professoressa che nella primavera del 2019 fu sospesa con l’accusa di non aver vigilato sul lavoro dei suoi studenti. La sua ‘colpa’? quella di aver permesso che i suoi studenti in un lavoro di gruppo per la Giornata della Memoria accostassero le leggi razziali del ’38 al decreto sicurezza ideato da Matteo Salvini, all’epoca Ministro dell’Interno. Per due settimane la docente non percepì nemmeno lo stipendio. Ma il giudice del lavoro Fabio Civiletti, ha dichiarato illegittima la sanzione disciplinare per cui le saranno restituiti anche i soldi di quella sospensione.

Dell’Aria, 40 anni di insegnamento alle spalle, docente all’Istituto Tecnico Vittorio Emanuele II di Palermo, visse quel provvedimento con enorme dolore. I suoi ragazzi avevano solo espresso un’opinione, nessun attacco politico. Subito insegnanti, amici e studenti si mobilitarono per lei e la vicenda fece grande scalpore. Anche Salvini incontrò l’insegnante e si disse favorevole al suo ritorno in classe che avvenne dopo due settimane di sospensione. Il ricorso è stato accolto ma il tribunale ha respinto la richiesta di risarcimento per danni per 10mila euro.

“I ragazzi non hanno mai avuto in mente di paragonare le due cose – ha detto la docente intervistata dall’Ansa – avevano letto il libro di Lia Levi ‘Questa sera è già domani’, ma noi abbiamo discusso soltanto di accoglienza di migranti, di diritti umani e l’accostamento era semmai tra la condizione degli ebrei di allora e i migranti di oggi. Niente altro di più. In quel libro si parla della conferenza di Evian del 1938, che venne convocata per discutere e trovare una soluzione al problema dell’aumento del numero di rifugiati ebrei provenienti dalla Germania nazista, di profughi, un tema che è assolutamente attuale”. “La scuola come luogo di confronto. È anche questo il ruolo dell’istituzione didattica – sottolinea la docente – la scuola deve essere luogo di libertà di opinione, luogo di confronto, di discussione e di salvaguardia della libertà delle opinioni”.

(Il Riformista)

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