27 Dicembre, 2024
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Di Maio: “Gli scienziati dicono di chiudere a Natale, come Governo dobbiamo ascoltarli”

Il Ministro degli Esteri: “La chiusura per Natale non è una decisione politica, ma deve essere basata su dati scientifici. E gli scienziati sono stati chiari”

Il Ministro degli Esteri Luigi Di Maio, nel corso di una diretta Facebook ha dichiarato di essere a favore di una linea dura per le restrizioni natalizie: “In questo momento si decidono i prossimi mesi, questa è una fase nella quale decideremo come si comporterà la curva dei contagi. I morti sono ancora tanti, la curva risale. Perciò servono scelte decise, come governo, perché altri Paesi le stanno prendendo in tutta Europa per evitare la terza ondata”.

Di Maio parla mentre si sta assistendo a un braccio di ferro tra l’ala rigorista, che vuole restrizioni severe, e l’ala morbida, di cui fa parte lo stesso Conte, riluttante a impedire agli italiani di uscire di acsa nel periodo di Natale.
“La situazione è delicata. La Germania ha dichiarato il lockdown totale fino al 14 gennaio, perché si teme una terza ondata. Siamo nel periodo di Natale, ci sono persone rimaste a casa per settimane perché si trovavano in Regioni rosse. Giustamente i cittadini vogliono anche andare a fare shopping, ma in questo momento si decidono i prossimi mesi. Il numero dei morti continua a preoccuparci, ieri intorno agli 800 oggi circa 700. Ed è per questo che dovremo fare scelte decise, che devono permetterci di vivere il Natale il più possibile in serenità, ma bisogna farle. Sapete che stiamo lavorando sul vaccino, l’Ema ha anticipato la certificazione del vaccino al 21 dicembre, il piano per i vaccini è stato presentato, lo stiamo sviluppando con il commissario Arcuri, e vuol dire che dalla metà di gennaio potremo partire con la vaccinazione. Ma per vaccinare 60 milioni di italiani ci vorranno mesi e dovremo farlo con accuratezza” ha detto Di Maio.
Il Ministro ha poi ribadito che “la decisione non deve essere politica, ma basata su dati scientifici. E e gli scienziati ci dicono che c’è il rischio di una terza ondata noi ne dobbiamo tenere conto come governo”.
“Vorrei anche chiarire che io resto della stessa idea per quanto riguarda i piccoli comuni, l’ho detto chiaramente, non ha senso che in una grande città tutti possano spostarsi internamente e quelli di un comune di 150mila abitanti no. Serve buon senso. Quando dico che si devono evitare gli spostamenti parlo di quello tra Nord a Sud, tra Regioni, di solito a Natale si spostano 15 milioni di italiani” ha concluso.

(Globalist)

 

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