Il radon nelle abitazioni e negli ambienti di lavoro, entrata in vigore la nuova legge. Oltre alle ripercussioni immediate sui luoghi di lavoro sotterranei e sulle terme, entro un anno un Piano Nazionale stabilirà altre regole, anche sulle abitazioni. Fortemente interessate le zone dell’alto Lazio e dei castelli.
Il 31 luglio l’Italia ha recepito la direttiva europea che pone dei limiti al radon nelle abitazioni oltre ad abbassare i livelli considerati sicuri negli ambienti di lavoro. Il radon è un gas naturale radioattivo prodotto dal suolo, che si può concentrare negli edifici fino a diventare possibile fonte di danno per la salute. In Italia è considerata la seconda causa di tumore al polmone, dopo il fumo. il Lazio è la regione con le concentrazioni medie più alte, in particolare nell’alto Lazio e la zona dei castelli. Neanche Roma città è esente dal problema.
Il livello considerato “sicuro” negli ambienti di lavoro si è abbassato con la nuova legge e sarà applicata tra pochi anni anche alle abitazioni. Sappiamo che il radon si concentra nei locali sotterranei, ma a volte, soprattutto nelle zone più soggette al problema come le nostre, può arrivare al piano terra o ai piani superiori ed in quantità maggiori all’attuale livello di sicurezza. Ciò non avviene solo nei centri storici dove le abitazioni sono in tufo vulcanico e peperino, ma anche in edifici di recente costruzione.
Gli obblighi sulla applicazione della legge a scadenza breve o immediata riguardano essenzialmente i luoghi di lavoro sotterranei e gli stabilimenti termali. In seguito i limiti saranno applicati alle abitazioni esistenti e anche alle nuove case (per quest’ultime i limiti saranno ancora più bassi).
Entro un anno dovrebbe essere adottato un piano nazionale. Il piano potrebbe abbassare ulteriormente alcuni limiti e dovrà stabilire su quali edifici dovranno essere attuati interventi e come. Interesserà le aree del paese considerate prioritarie in base alle misure di radon. Gli effetti della legge sulle abitazioni dovrebbero iniziare dal 2023 per le case esistenti e dal 31 dicembre 2024 per le nuove costruzioni.