26 Dicembre, 2024
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Cosa dobbiamo aspettarci dalle tecnologia nel 2021

Dalla telemedicina al 5G, quali sono i trend in crescita secondo la ventesima edizione del report Deloitte “TMT Predictions”

Telemedicina, cloud, sport femminile e informazione sul 5G: sono i trend in crescita nel 2021 secondo la ventesima edizione del report Deloitte “TMT Predictions”. Lo studio analizza le tendenze di tecnologia, media e telecomunicazioni che potrebbero influenzare consumatori e aziende nei prossimi mesi.

Uno dei trend innescati da Covid-19 a livello globale è stato il ricorso alla telemedicina, tra cui le visite mediche effettuate tramite video. Oltre ad aver reso necessario l’abbattimento di alcune barriere normative, i pazienti sono stati spinti a comprendere e utilizzare le app di videochiamata, soprattutto gli ultrasessantenni. Lo studio prevede che la percentuale di medici e pazienti disposti ad adottare soluzioni virtuali salirà al 5% a livello globale nel 2021, rispetto all’1% stimato nel 2019.

Lockdown e lavoro da remoto hanno accelerato la crescita del mercato cloud, che nel 2020 ha registrato tassi più elevati rispetto al 2019. Tra il 2021 e il 2025, si prevede che l’aumento dei ricavi rimarrà superiore al 30%. Il mercato esce quindi rafforzato dalla pandemia. “È ormai sotto gli occhi di tutti che la pandemia ha portato con sé un’accelerazione tecnologica senza precedenti, soprattutto in Italia”, afferma Andrea Laurenza, TMT Industry Leader, Deloitte Central Mediterranean.

Gli eventi sportivi, tra annullamenti, spostamenti e assenza di pubblico, sono stati condizionati nel 2020. Tuttavia, spiega il rapporto, sono rimaste intatte le prospettive di crescita. Soprattutto in due direzioni: la maggiore capitalizzazione degli sport femminili e l’utilizzo delle tecnologie digitali per allenarsi. Nei prossimi anni, prevede Deloitte, il mercato degli sport femminili supererà il miliardo di dollari, grazie a una crescente capacità di attrarre il pubblico televisivo e gl sponsor.

Le bufale sui danni del 5G sono dure a morire. Soprattutto in Italia, che tra i Paesi analizzati è penultimo per conoscenze sulle nuove tecnologie di rete. Sarebbe quindi necessario “un tempestivo e adeguato piano di informazione che educhi i consumatori affinché vengano opportunamente arginate le paure” associate al 5G.

“Anche se persistono alcune resistenze come nel caso del 5G – spiega Laurenza – il nostro Paese sta vivendo un incremento dell’alfabetizzazione digitale sia a livello di consumatori sia di aziende, ed è fondamentale capitalizzare questi cambiamenti per ottimizzare il rilancio socio-economico post Covid”.

(Agi)

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