Continua l’indagine per corruzione e rivelazione di segreti d’ufficio che ha visto il coinvolgimento del luogotenente della Finanza Savino Strippoli e di un altro finanziere, indagato per falso.
L’ispettore è accusato, oltre che di corruzione, anche di falso ideologico in atto pubblico, di accesso abusivo ai sistemi informatici e di rivelazione e utilizzazione dei segreti d’ufficio. Alcuni reati, secondo quanto emerso nell’indagine dei finanzieri, guidati dal colonnello, Danilo Massimo Cardone, sono infatti contestati in concorso con due imprenditori, Alvano Bacchi (delle Fonderie di Assisi) e Giovanni Sandomenico. Quelli che, in esecuzione della stessa ordinanza di custodia cautelare, sono stati messi agli arresti domiciliari.
Alla base dell’inchiesta ci sarebbero i lavori per la piscina (per un valore pari a 8mila euro) fatti pagare da Bacchi che lo doveva ricompensare per un favore, vale a dire alleggerire la sua posizione di fronte all’Agenzia delle Entrate.
Secondo quanto emerso dagli accertamenti durati quasi un anno, i tre avevano messo in piedi accordi collusivi e comportamenti illeciti diretti a eludere e sviare i controlli nei confronti di diverse società, anche al fine di evitare contestazioni in sede penale. Secondo quanto scritto dal gip, che ha accolto la ricostruzione accusatoria del Procuratore aggiunto Giuseppe Petrazzini, titolare dell’indagine, è stato rilevato il concreto ed attuale rischio che gli imprenditori, “al centro di una articolata rete di società, in alcuni casi fittiziamente intestate a terzi”, possano inquinare il quadro probatorio, mediante “la predisposizione ad arte di documentazione utile a tali strategie” avvalendosi ancora della compiacenza dell’ispettore.
Tra le contestazioni di natura corruttiva ci sono anche regalie di generi alimentari. Ma i tre destinatari della misura cautelare non sono gli unici finiti invischiati in una storiaccia di informazioni coperte da segreto vendute in cambio di qualche utilità. Oltre a Savino Strippoli, ispettore del Nucleo di Polizia economico finanziaria delle fiamme gialle, coinvolto nello scandalo sull’inchiesta della Guardia di Finanza di Perugia – gestita dal colonnello Danilo Massimo Cardone, che ha avviato un’inchiesta per corruzione -, ci sarebbero altri indagati.
Nel mentre, il sindaco di Assisi, Stefania Proietti, ha espresso la sua forte preoccupazione nei confronti dei lavoratori delle Fonderie, già precedentemente coinvolte in altri scontri giudiziari, avendo sempre seguito in prima persona la vicenda sul piano ambientale e su quello occupazionale per garantire la salvaguardia dei circa 500 lavoratori.
(QuotidianodellUmbria)