Sono deceduti per complicazioni collegate al virus tra domenica e lunedì. La protesta dei colleghi
Sono altri tre gli operatori Ama morti per aver contratto il coronavirus dopo una battaglia durata giorni, che però non sono riusciti a vincere. “Erano sempre sorridenti, avevano una grande voglia di vivere: mi sembra impossibile che non potrò più vederli”, racconta un loro collega, che ricorda in particolare Nicola Barbato, 58 anni, che lavorava con lui al Salario come operatore ecologico. Per chiedere maggiori controlli e misure di sicurezza per il Covid 19 “questa mattina a Tor Pagnotta gli autisti si sono fermati per protesta. Un segnale per sollecitare Ama e Campidoglio ad aumentare i controlli e le misure di sicurezza per il Covid-19, dopo che sono morti 3 colleghi in una settimana”, spiega su Facebook il responsabile Pd Ama, Flavio Vocaturo.
“Ama si deve impegnare a rivedere le procedure di sicurezza e ad operare un controllo stringente sul loro rispetto”, spiega Francesco Iacovone dei Cobas. “E’ il minimo, dopo i due vigili urbani e i tre operatori Ama, per una città che con i suoi lavoratori sta pagando un prezzo inaccettabile. Ci aspettavamo, tra l’altro, anche solo una parola di cordoglio dalla sindaca: che però non è arrivata”.
Sulla pagina Facebook “Cobas Igiene Ambientale” un post ricorda i tre operai: “Purtroppo nelle ultime ore c’è ancora una triste notizia: altri tre nostri colleghi di Roma, Pietro, Pino e Nicola se ne sono andati. Se ne sono andati colpiti da questa infausta epidemia”.
Anche la pagina Lila Laboratorio Idee Lavoratori Ama ricorda i tre operai: “Ancora due morti in Ama. A pochi giorni dalla morte di Nicola il covid, in pochissimo tempo, ci porta via altri due meravigliosi colleghi, Pietro e Pino. Due bravi e professionali capi officina che lavoravano nello stesso reparto/ufficio all’interno dello stabilimento di Tor Pagnotta”.
Dopo questi ultimi lutti, continuano i colleghi, “la situazione di smarrimento e tristezza per tutti noi è forte, ma dobbiamo reagire cercando di fare la massima attenzione, in special modo nei luoghi chiusi con insufficiente areazione”. Forte è infatti la paura che gli operai abbiano contratto il virus sul luogo di lavoro, tanto che i colleghi di Tor Pagnotta, dove lavoravano i due capi operai Pino Raso, 59 anni, e Pietro Addesse, 60 anni, hanno scritto a Stefano Zaghis (amministratore unico), Marcello Bronzetti (capo del personale), e al responsabile Salute e prevenzione, per lamentare la situazione difficile e pericolosa in cui si trovano a operare, e le falle nei sistemi di sicurezza e prevenzione.
Il primo a morire di covid tra i dipendenti della municipalizzata, il 9 aprile,era stato Ezio Ciprari, 52 anni, rimasto ricoverato per 20 giorni allo Spallanzani: era capo operaio nell’autorimessa dello stabilimento di Rocca Cencia.
Il 24 aprile era stata poi la volta di Alberto Bucchi, 64 anni, autista sempre nella rimessa di Roccia Cencia: Coronavirus, muore a 64 anni un autista Ama di Rocca Cencia. È la seconda vittima in azienda
„“Ancora un lutto insopportabile” avevano scritto i colleghi su Facebook. “Ci lascia prematuramente il nostro amabile e simpatico autista che tutti chiamavamo ‘Chicco operativo’ per la sua dedizione e attaccamento al lavoro”.
Tre settimane fa è poi morto un altro autista di 60 anni. InIn tutto gli operai della municipalizzata deceduti per coronavirus dall’inizio dell’epidemia sono sei.
(La Repubblica)