I diecimila tamponi molecolari ricevuti in dono il mese scorso dal presidente della Slovenia Borot Pahor saranno consegnati il 25 dicembre a operatori sanitari e associazioni di volontariato impegnati tra i bisognosi della Capitale
Tamponi molecolari per i poveri di Roma. E’ il particolarissimo regalo che per festeggiare il Natale papa Francesco fa ai più bisognosi della sua Diocesi, Roma, di cui è vescovo. Oggi tramite la Elemosineria Apostolica guidata dal cardinale Konrad Krajewski e Medicina Solidale – organismo di volontariato di medici ed infermieri di strada presieduta dalla dottoressa Lucia Ercoli – il pontefice George Mario Bergoglio, memore delle iniziative di solidarietà promosse in occasione delle grandi festività cristiane tra i poveri nelle favelas argentine quando era vescovo di Buenos Aires, regalerà alla città di Roma i diecimila tamponi molecolari ricevuti in dono il mese scorso dal presidente della Slovenia Borot Pahor in visita in Vaticano in occasione dell’accensione in piazza San Pietro del gigantesco albero di Natale arrivato quest’anno dai boschi sloveni.
I tamponi saranno consegnati, significativamente, nel giorno di Natale a operatori sanitari e associazioni di volontariato impegnati tra i poveri della Capitale “come segno di vicinanza, di solidarietà e attenzione per la tutela della salute dagli attacchi pandemici di chi è privo della tutela sanitaria, senza fissa dimora, immigrati, poveri privi di qualsiasi sostegno”, spiega la dottoressa Lucia Ercoli di Medicina Solidale. Che, in sintonia con la Elemosineria Apostolica – il cardinale Krajewski coordinerà le operazioni pur essendo in quarantena per aver contratto il virus in forma leggera – avrà cura di far pervenire alle fasce sociali più in difficoltà i diecimila tamponi molecolari con i quali saranno analizzati gratuitamente i bisognosi che ne faranno richiesta “unitamente – spiega la dottoressa – a quelli che noi contatteremo tramite i nostri medici ed infermieri volontari”.
Il piano di distribuzione, aggiunge la responsabile di Medicina Solidale, “è stato strutturato in tre livelli di destinazione”: quattromila tamponi andranno all’ospedale Fatebenefratelli; altri quattromila all’Istituto San Gallicano IFO diretto dal professor Aldo Morrone; ed i rimanenti duemila tamponi ad altre istituzioni socio-sanitarie. I tamponi saranno processati dai sanitari dei laboratori del San Gallicano che già da tempo collaborano con Medicina Solidale per tutelare senza fissa dimora e poveri privi dell’assistenza sanitaria pubblica. Una sorta di alleanza per la difesa della salute delle fasce più deboli di Roma – “dal centro alla periferia, senza distinzioni di colori politici, nazionalità, fedi religiose” – specifica la dottoressa Ercoli – , decollata con l’arrivo della pandemia. Fino allo scorso novembre, i poveri presi in cura da Medicina Solidale, Penitenzieria e Istituto San Gallicano sono stati un migliaio, in genere senza fissa dimora che gravitano intorno al colonnato di piazza San Pietro e alle basiliche romane, sottoposti volontariamente a vaccinazioni antinfluenzali e curati per altre patologie. Ma anche poveri segnalati dalla rete di solidarietà allestita dalle parrocchie, dalla Caritas diocesana e da Roma Capitale. Ora l’intervento riguarderà i più bisognosi, non necessariamente senza fissa dimora, privi di assistenza statale che corrono “il serio pericolo di non poter accedere all’uso dei tamponi, ma che ora grazie alla donazione natalizia di papa Francesco saranno adeguatamente assistiti e tutelati”, assicura la dottoressa Ercoli.
(La Repubblica)