27 Dicembre, 2024
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Omicidio a Macerata: indagati marito, figlia e nipote

Sono accusati di omicidio volontario e favoreggiamento. La donna, trovata morta a Montecassiano, si era rivolta a un centro anti violenza e marttedì avrebbe avuto appuntamento con un avvocato

Montecassiano (Macerata), 26 dicembre 2020 – Per la morte di Rosina Cassetti, la 78enne di Montecassiano trovata morta a Montecassiano sono stati iscritti nel registro il marito Enrico Orazi, la figlia Arianna e il nipote Enea: le ipotesi di reato sono, a vario titolo, omicidio volontario e favoreggiamento. In questo modo, ai tre familiari della donna sarà consentito di partecipare (con i loro periti di parte) all’autopsia, che è stata sposta a questo pomeriggio ed è stata affidata al medico-legale Roberto Scendoni.

I tre hanno nominato un pool di 4 avvocati e scelto il medico Claudio Cacaci per partecipare all’esame autoptico. Secondo quanto si è appreso, la donna potrebbe essere stata soffocata: le risultanze dell’esame autoptico dovrebbero sciogliere i dubbi degli inquirenti. Al momento, sottolinea il procuratore di Macerata Giovanni Giorgio, “non abbiamo sposato alcuna tesi” e le indagini proseguono a 360 gradi.

Rosy aveva chiesto aiuto al centro anti violenza

La vittima, nei giorni scorsi, aveva chiesto aiuto al Centro antiviolenza “Sos Donna” di Macerata: è stata trovata morta in casa la notte della Vigilia di Natale a Montecassiano. I familiari della donna (marito, moglie e nipote) hanno riferito ai carabinieri di una rapina in casa al termine della quale Rosina è stata trovata morta per un malore, ma gli inquirenti stanno approfondendo anche la pista di un omicidio maturato all’interno delle mura domestiche. Tanto che il marito, il nipote e la figlia della 78enne sono stati ascoltati a lungo dai carabinieri.

A rafforzare questa ipotesi la notizia che che la donna si è rivolta al Centro antiviolenza La donna avrebbe dovuto incontrare un avvocato del Centro nella giornata di martedì.

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Traballa l’ipotesi della rapina

far traballare l’ipotesi della rapina sono diversi elementi: i cani di grossa taglia che dal cortile non hanno mai abbaiato, il cancello della casa senza segni di forzature, la mancanza di tracce di un passaggio anche nel vicolo sul retro. Anche i primi riscontri della scientifica all’interno dell’abitazione hanno portato gli inquirenti a sospettare che la versione dei familiari non stia del tutto in piedi. E ora arriva anche la notizia che Rosina si era rivolta al Centro antiviolenza “Sos Donna”.

Nella notte della Vigilia, marito, figlia e nipote della vittima avevano confermato la presenza di uno sconosciuto ai carabinieri di Macerata, guidati dal colonnello Nicola Candido, ma il capo della procura, Giovanni Giorgio, già nella tarda mattinata di ieri aveva ipotizzato l’omicidio in ambito familiare.

(Il Resto del Carlino)

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