16 Luglio, 2024
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Vaccino anti Covid, 324 fiale in Lombardia. Dichiarazioni di Fontana e Galli

Fontana: “Abbiamo le armi per vincere”.

L’infettivologo Galli: “E’ ora di voltare pagina”

Via al V-day: le dosi smistate e inviate nei 13 hub della Regione. All’ospedale Niguarda i primi 100 medici e sanitari in fila per vaccinarsi

“Non è il giorno del liberi tutti, ma è un giorno fondamentale di passaggio per il nostro futuro: dobbiamo sempre considerare di essere nel mezzo di una pandemia ancora in corso quindi manteniamo sempre le solite rigorose regole e continuiamo a comportarci come sempre. Ora abbiamo le armi per vincere”. Dopo tante sconfitte, parla con la voce emozionata, il presidente della Regione Lombardia Attilio Fontana, fuori dall’ospedale Niguarda di Milano, all’inaugurazione della campagna vaccinale lombarda contro il Covid-19.

“Non vorrei che emergesse il  messaggio che è finito tutto, la strada è ancora lunga, ma è quella che ci consentirà sicuramente di arrivare alla vittoria”, ha aggiunto il governatore, precisando che “dal punto di vista logistico è tutto pronto. Stiamo aspettando di conoscere quando arriveranno le prime 300mila dosi, ci è stato detto tra la fine di quest’anno e l’inizio del prossimo. Poi cominceremo subito a somministrarle alle categorie più esposte e poi alla popolazione. Per concludere la campagna ci vorranno diversi mesi”.

Sono arrivate alle 8 le prime dosi di vaccino all’ospedale Niguarda di Milano. Le scatole con i 1.960 vaccini sono state consegnate al direttore generale della struttura Marco Bosio e al direttore del reparto di Farmacia Ospedaliera Alberto Medaglia, da alcuni membri dell’Esercito Italiano e dei Carabinieri. Dopo essere entrate dal Pronto Soccorso, le dosi sono state poi portate nel reparto di Farmacia e alcune farmaciste ospedaliere hanno iniziato a dividere le dosi che rimarranno al Niguarda e quelle che verranno invece smistate nelle altre province lombarde. Il programma di oggi prevede la vaccinazione simbolica in contemporanea di 7 operatori sanitari: Roberto Carlo Alberto Rossi (presidente Ordine dei Medici di Milano), Pasqualino D’Aloia (Ordine Infermieri di Milano), Fiorenzo Corti (Rappresentante Medici Medicina Generale), Silvio Garattini (Istituto Ricerche Farmacologiche “Mario Negri”), Fabrizio Pregliasco (Rappresentante/volontario delle Croci), Adele Gelfo (ASST Niguarda) e Grazia Fresta (ASST Niguarda). Sempre oggi, saranno vaccinati poco meno di 100 tra i rappresentanti di tutte le aziende ospedaliere di Milano, come il professor Galli dell’Ospedale Sacco. Dal Niguarda partiranno le auto per consegnare le fiale di vaccino alle altre province lombarde, mentre presso l’ospedale il giro di vaccinazione proseguirà tra il 28 e il 29 dicembre. I destinatari saranno altri 600 operatori sanitari. Si riprenderà il 4 gennaio con medici di famiglia, infermieri e altro personale sanitario. 

Le prime 324 fiale del vaccini Pfizer sono arrivate all’ospedale milanese poco prima delle 8 – a bordo di un mezzo dell’Esercito scortato dai Carabinieri – e alle 11 le tredici macchine staffetta dell’Areu, l’agenzia regionale del soccorso, sono partite per le province della Lombardia. La prima si è mossa verso Codogno, la città simbolo dell’inizio della pandemia, dove venne individuato il paziente uno, Mattia. Alla cerimonia d’inizio del V Day lombardo, nella regione più copita, con quasi 25 mila morti di Covid, c’era oltre a Fontana e all’assessore al Welfare regionale Giulio Gallera, il direttore generale dell’ospedale, Marco Bosio, e i vertici delle Forze dell’Ordine e Militari. Sono arrivati anche i primi 100 medici e sanitari scelti per la vaccinazione del primo giorno.

Fra loro l’infettivologo dell’ospedale Sacco Massimo Galli: “È ora di voltare pagina, questa è l’occasione, inizia la possibilità di cambiare il nostro destino – ha ha detto il primario -. Per quanto riguarda la sicurezza del vaccino, il 100% di sicurezza non esiste per nessun farmaco, vaccino o intervento chirurgico.Questa infezione non è una passeggiata, nemmeno per gli asintomatici. Siamo in una fase cruciale dell’epidemia. Il virus è ripartito alla grande appena si sono rilassate le misure di controllo, che compromettono la vita sociale ed economica. Il vaccino è, allora, lo strumento fondamentale per i singoli per proteggere se stessi e gli altri, e per l’intera società: senza mettere il virus in un angolo, non ci sarà una vera ripresa. Ormai ci siamo: più si alza il muro degli immuni, più si riduce la possibilità per il virus di raggiungere i non immuni. Dai che ce la facciamo”.

A Niguarda, durante tutta la giornata, verranno somministrate le prime dosi a persone ‘simbolo’ e sempre in prima linea durante la pandemia. Fra queste Adele Gelfo, la OSS che ha sempre lavorato in terapia intensiva; Grazia Fresta, in rappresentanza degli addetti ai servizi e numerosi medici, infermieri, personale sanitario e soccorritori. Nel pomeriggio toccherà a Fabrizio Pregliasco, virologo e presidente della Croce Biamca – Anpas, e a Silvio Garattini, presidente dell’Istituto Mario Negri.

Lombardia Giulio Gallera “Oggi è un inizio ma non pensiamo che sia terminata la pandemia”. E’ importante continuare a rispettare le regole di comportamento imposte dal virus e prepararci a nuovi momenti di pressione sul sistema sanitario”. Così anche Antonio Pesenti, anche lui sarà vaccinato oggi al Niguarda: “Potrebbe esserci una terza ondata, il sistena sanitario lombardo è attrezzato per far fronte”.

(La Repubblica)

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