Piste innevate ma il coronavirus non molla la presa. E così arriva la richiesta di rimandare l’appuntamento con gli sci previsto per dopo l’Epifania. In attesa del nuovo Dpcm
Nel giorno della bella gara di Dominik Paris sulla pista Stelvio di Bormio e in queste settimane con le Dolomiti imbiancate come non succedeva da tempo, una brutta notizia per gli amanti dello sci d’alta montagna. Le Regioni hanno chiesto infatti al governo di fissare al 18 dicembre la data per la riapertura degli impianti sciistici, invece del 7 gennaio come originariamente stabilito. La proposta è contenuta in una lettera inviata dal presidente della Conferenza delle regioni, il governatore dell’Emilia-Romagna Stefano Bonaccini, ai ministri Francesco Boccia e Roberto Speranza, da sempre tra i più intransigenti nel governo Conte per quanto riguarda le misure di contenimento degli spostamenti in chiave anti contagio.
Appuntamento rimandanto con slalom e discese
“Allo stato attuale – scrive Bonaccini – causa anche il recente andamento epidemiologico a livello internazionale che non ha agevolato l’assunzione delle necessarie decisioni, si ritiene non ricorrano le condizioni tali da consentire iniziative e azioni programmabili per permettere l’apertura degli impianti il giorno 7 gennaio”. In attesa “delle necessarie linee guida, quale documento indispensabile per l’avvio della stagione invernale, la Conferenza delle Regioni e delle Province autonome” chiede quindi ai ministri agli Affari regionali e alla Salute “di ridefinire la data stabilita al 18 gennaio 2021 per l’apertura degli impianti nelle stazioni e comprensori sciistici agli sciatori amatoriali”.
Ma si scierà solo in zona gialla
In seguito ai rilievi del Comitato Tecnico Scientifico nella riunione del 24 dicembre la Conferenza delle Regioni e delle Province autonome ha riformulato le linee guida approvate il 23 novembre. E vi si stabilisce che l’apertura degli impianti nelle stazioni e comprensori sciistici potrà avvenire solo nella Regione o Provincia collocata almeno nella cosiddetta “zona gialla”. Le piste innevate resteranno insomma immacolate in zona “arancione o rossa”. “Considerato che la stagione invernale rappresenta una importante filiera economica dei territori dell’arco alpino e di montagna – continua la lettera a Boccia e Speranza – e al fine di permettere ai vari attori economici e non, di organizzarsi al meglio per garantire la massima sicurezza agli ospiti e ai lavoratori del comparto” , Bonaccini chiede che “le linee guida siano validate dal Comitato Tecnico Scientifico entro il 7 gennaio, affinchè possano essere adottate e allegate al prossimo Dpcm”.
(La Repubblica)