Il 26 settembre scade il mandato della cancelliera tedesca, che non intende ricandidarsi.
Non si può però escludere nulla: trovare un successore non sarà facile.
“La Germania sviluppi idee coraggiose per il futuro con tutta la sua forza e la sua creatività”, è il messaggio alla nazione
“Oggi è probabilmente l’ultima volta che mi rivolgo a voi come cancelliera nel discorso di Capodanno. Non credo di esagerare se dico che mai negli ultimi 15 anni abbiamo percepito con tale peso l’anno passato, e mai nonostante tutte le preoccupazioni e alcuni scetticismi abbiamo guardato con tanta speranza verso l’anno nuovo”. È con queste parole che Angela Merkel si rivolge ai cittadini tedeschi nel suo discorso che verrà mandato in onda alle 20,10 sul primo canale pubblico tedesco, l’Ard, stando alle anticipazioni di alcuni media tedeschi.
Il fatto è che il suo mandato termina con le elezioni federali fissate per il 26 settembre: finora la cancelliera ha sempre ribadito che non intende ricandidarsi. Come sottolinea la Sueddeutsche Zeitung, l’unica possibilità che debba tenere il discorso di capodanno anche l’anno prossimo è che le trattative per la formazione del futuro governo si rivelino così complicati da protrarsi fino all’inizio del 2022.
I vaccinati, volto della speranza
Pur ricordando che “sarà ancora un inverno difficile”, Angela Merkel pone l’accento sulla “speranza, che da pochi giorni ha dei volti: i volti dei primi vaccinati, che ogni giorno diventano sempre di più”. La cancelliera non manca di sottolineare che il primo farmaco anti-Covid che ha avuto il via libera in Europa “è stato sviluppato in Germania”, ossia il vaccino della società BioNTech, di Magonza, realizzato insieme all’americana Pfizer.
I fondatori della BioNTech le hanno riferito che nell’azienda lavorano persone provenienti da 60 Paesi diversi: “Niente dimostra meglio che è la collaborazione europea e internazionale, che è la forza della molteplicità, a portare il progresso”. Nondimeno, Merkel insiste: “Sono tempi difficili per il nostro Paese, e lo rimarranno per un certo periodo”. Ognuno deve dare il suo contributo nella lotta alla pandemia: “Sappiamo cosa possiamo fare per contrastare il virus: gli strumenti piu’ efficaci, accanto al vaccino, ce l’abbiamo in mano, attenendoci alle regole, ognuno di noi”.
“La pandemia è la sfida del secolo”
Nel suo discorso di capodanno ai tedeschi, anticipato dai media tedeschi, Angela Merkel rivolge un duro attacco ai negazionisti del coronavirus: le teorie cospirazioniste “non solo non sono veritiere e pericolose, ma anche ciniche e crudeli” nei confronti di chi ha perduto i propri cari, afferma la cancelliera stando alle anticipazioni. “Come società non dobbiamo dimenticare quanti hanno perduto una persone amata, senza poterle essere vicino nelle ultime ore”.
“Anch’io mi farò vaccinare, quando sarà il mio turno”, afferma Angela Merkel. La lotta alla pandemia, aggiunge la cancelliera, “è la sfida politica, sociale ed economica del secolo”, che necessita di “un atto di forza di dimensioni storiche”. A detta di Merkel, “il mondo nel quale viviamo cambia in modo rapidissimo e radicale”, e tutto questo “certo non solo dall’inizio della pandemia”. Pertanto è ancora più importante che la Germania “sviluppi idee coraggiose per il futuro, con tutta la sua forza e la sua creatività”, per esempio nel settore di un’economia “attenta al clima”.
“Sono grata ogni volta che vedo con quanta disciplina la maggior parte delle persone indossa la mascherina e si impegnano a mantenere le distanze”, ha detto ancora Merkel, “un numero immenso di persone ha contribuito che la nostra vita potesse continuare ad andare avanti nonostante la pandemia: nei supermercati, nel trasporto merci, negli autobus e sui treni, nelle stazioni di polizia, nelle scuole e negli asili, nelle chiese e nelle redazioni”. A detta di Merkel, “in tutto ciò si esprime quello che rende possibile la vita in una società aperta al prossimo e amichevole: il rispetto del prossimo, la comprensione che certe volte è necessario mettere se stessi al secondo posto, la consapevolezza del senso di comunità”.
(Agi)