L’assessore regionale lombardo alla sanità: “Ci eravamo organizzati per il 4 gennaio e non potevo far arrivare prima i dipendenti nei giorni di festa…”
Ma l’ha detto davvero? Sì, l’ha detto davvero: “Ci avevano detto che i vaccini sarebbero arrivati a metà gennaio, poi il 4 gennaio. E noi ci siamo organizzati per quella data. Solo nelle strutture sanitarie pubbliche ci sono 120 mila dipendenti. Non ci si può improvvisare, abbiamo preparato un’agenda. Il 31 era l’ultimo giorno dell’anno, poi ci sarebbero stati tre giorni di festa. Abbiamo medici e infermieri che hanno 50 giorni di ferie arretrate. Non li faccio rientrare in servizio per un vaccino nei giorni di festa. Ma assicuro tutti che faremo in tempo, nei tempi previsti. La vaccinazione è una priorità. E il 17 gennaio iniziamo con i richiami per chi ha avuto una prima somministrazione”.
Lo afferma l’assessore regionale lombardo alla sanità Giulio Gallera, dimostrando che non ha chiara la differenza che c’è tra emergenza sanitaria e condizione di normalità.
La Lombardia al 31 dicembre è fanalino di coda tra le regioni per numero di vaccinazioni anti Covid effettuate: solo 2.446, appena il 3% dei primi 80 mila vaccini a disposizione. “Agghiacciante – dice – una simile classifica. Per non parlare di quelle regioni che hanno fatto la corsa per dimostrare di essere più brave di chissà chi. Noi siamo una regione seria. Partiamo domani con 6000 vaccinazioni al giorno nei 65 hub regionali. I conti facciamoli tra 15 o 20 giorni”.
La priorità è il personale sanitario, “ma non tutto il personale di un reparto. Non possiamo correre il rischio di bloccare una struttura se ci fosse qualche reazione allergica. Anche questo weekend sono state fatte delle vaccinazioni. Ma per noi si parte il 4 gennaio. Iniziamo con 6 mila vaccinazioni al giorno, poi andremo a crescere nel numero in tutti i 65 hub lombardi. Naturalmente dobbiamo vedere quanti vaccini ci verranno mandati. Iniziamo con il personale sanitario, poi gli anziani ospiti delle Rsa, i più fragili e infine per fasce di età. Nelle Rsa stiamo facendo un lavoro capillare tra operatori e pazienti. Abbiamo per gli anziani ospiti il problema di tutori e famigliari”.
La Lombardia ha 10 milioni di abitanti. Quanti ne volete vaccinare? Ma soprattutto, arriveranno i vaccini per tutti? “Su quest’ultima domanda il tema è del governo. Ci fidiamo del governo quando ci ha detto: ‘Vaccinateli tutti’. È una responsabilità precisa. Adesso riceviamo 80 mila vaccini a settimana da Pfizer-Biotech. Aspettiamo che Ema l’agenzia europea per il farmaco mercoledì validi il vaccino Moderna. Poi aspettiamo tutti gli altri”.
Quanti ne serviranno per la Lombardia? “Gli esperti ci dicono che l`immunità di gregge si raggiunge quando il 70% della popolazione è vaccinata. Ma già al 30% gli scienziati ci assicurano che c`è una riduzione dei contagi”.
(Globalist)