17 Luglio, 2024
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La speranza già sfiancata dall’inefficienza

Il nuovo anno inizia con la speranza che il peggio sia passato e con una brutta notizia. E cioè che dal 7 gennaio verranno prorogate le attuali restrizioni

Milano, 3 gennaio 2021 –  Il nuovo anno inizia con la speranza che il peggio sia passato e con una brutta notizia. E cioè che dal 7 gennaio verranno prorogate le attuali restrizioni. Il Covid 19 è un incubo che non riusciamo ad archiviare. Le vaccinazioni proseguono a rilento rispetto a ciò che avviene fuori dall’Italia. E, nel frattempo, l’andamento dei contagi sembra in risalita. Considerata anche l’imminente riapertura delle scuole, c’è già chi paventa una fatidica terza ondata. E quindi nuovi conseguenti lockdown mirati. Il 2021 era atteso come l’anno della ripartenza, ma le strade per arrivarci sono tutte da tracciare. La prossima settimana potrebbe essere decisiva per la definizione del quadro politico.

Questa volta Matteo Renzi, leader di Italia Viva, sembra fare sul serio e voler andare fino in fondo. Il premier Giuseppe Conte ha già fatto sapere di voler portare la crisi in parlamento, con tutte le incognite del caso. In particolare a Palazzo Madama i voti dei 18 senatori renziani sono decisivi per evitare la crisi. Sul tavolo ci sono i contenuti, i tempi e i modi del Recovery Plan che Italia Viva vorrebbe gestire diversamente rispetto alle intenzioni del premier. Non è quindi solo una questione di poltrone, ma di utilizzo delle risorse europee per accelerare la ripresa del sistema produttivo. Le opposizioni, che finora si sono dimostrate responsabili, si dichiarano indisponibili a fare da stampella a Conte. L’esito della legislatura è dunque incerto e le elezioni anticipate non sono da escludere del tutto. Se gli altri Stati ripartiranno prima di noi perché riusciranno a vaccinare i cittadini in tempi più rapidi e quindi a riaprire più celermente le attività, a farne le spese saranno le categorie meno protette. Le stesse che hanno già pagato un conto salatissimo nel 2020 a causa delle prolungate chiusure. Non sono segnali incoraggianti neppure i rincari delle bollette di luce e gas scattati nelle ultime ore e – al di là degli annunci del viceministro Laura Castelli – non è stato ancora bloccato l’invio di 50 milioni di cartelle esattoriali da parte dell’Agenzia delle Entrate. La nota dominante rimane insomma l’incertezza, collegata alla scarsa chiarezza del piano vaccini e dei progetti concreti per far ripartire l’economia. Il Paese non può permettersi altre chiusure generalizzate. È fondamentale accelerare i tempi della vaccinazione, perché solo velocizzando i tempi dell’immunità diffusa sarà possibile far ripartire in sicurezza tutte le attività e puntare decisamente su un recupero del Pil. Se c’è una priorità per il 2021 appena iniziato è pianificare con precisione le tappe della ricostruzione post-pandemia da subito. Suonano stucchevoli alcuni ripetuti annunci o appelli ai quali però non seguono mai fatti.

(Il Giorno)

 

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