“Ho detto ripetutamente che le scuole vanno aperte
dopo aver fatto abbassare la curva epidemica”
Walter Ricciardi, consigliere scientifico del ministro della Salute Roberto Speranza e docente di Igiene all’Università Cattolica ha esposto sulla scuola una linea, quella dettata da Ricciardi, condivisa già da molte regioni: “Ho detto ripetutamente che le scuole vanno aperte dopo aver fatto abbassare la curva epidemica a livello tale da rendere stabile la loro apertura. Al momento quindi non ci sono le condizioni epidemiologiche”.
La chiusura delle scuole rappresenta un ‘fallimento’, ma era doverosa”, ha spiegato il presidente del Veneto, Luca Zaia confermando la didattica a distanza fino alla fine del mese. “Abbiamo confermato la posizione sulla scuola, e non è una posizione politica, le indicazioni scientifiche ci dicono di andare in questa direzione, e abbiamo dovuto farlo per prudenza”, ha sottolineato. “Chiediamo un sacrificio agli studenti per il bene della collettività: i ragazzi non sono il capro espiatorio di questa partita, ma dobbiamo evitare gli assembramenti e il rischio maggiore secondo il mondo scientifico è dato proprio dalle scuole superiori”.
Il presidente della Regione Piemonte Alberto Cirio firmerà nelle prossime ore un’ordinanza che prevede il mantenimento della didattica a distanza al 100% per le scuole superiori fino al 16 gennaio (ad eccezione degli studenti con esigenze speciali e delle attività di laboratorio), con ritorno in classe in presenza a partire dal 18 gennaio, sempre compatibilmente con l’andamento dell’epidemia.
Sembra andare invece in senso opposto invece la strategia della Regione Lazio dove si sta puntando sul trasporto pubblico locale per consentire anche agli studenti delle superiori di riprendere la didattica in presenza. “Il Piano dei Trasporti, in vista del rientro a scuola è pronto e sarà messo in atto per garantire la sicurezza dei cittadini e il necessario adeguamento dell’offerta di trasporto pubblico. Per far fronte al necessario aumento dell’offerta – comunica in una nota l’assessore alla Mobilità della Regione Lazio, Mauro Alessandri – è stato attivato un grande investimento da 30 milioni di euro, tenendo conto di tutto il sistema del trasporto pubblico dei territori regionali. Questo investimento consentirà di coprire anche tutto il fabbisogno, pari a 11,5 milioni di euro, richiesto da Atac per potenziare il servizio a Roma”. E proprio nella Capitale, a quanto apprende l’Adnkronos da fonti della prefettura di Roma, una task force anti-assembramenti composta da personale di Atac, Cotral e Protezione Civile, sarà operativa negli hub del Tpl della Capitale come ad esempio Anagnina, Laurentina, Ponte Mammolo, Rebibbia, Saxa Rubra, Cornelia e Tiburtina per la ripresa delle scuole superiori. In questi e in tutti i luoghi dove potrebbero verificarsi particolari concentrazioni di persone ci sarà anche grande attenzione da parte delle forze dell’ordine.
Rientro in classe previsto per l’11 gennaio in Toscana dove il governatore Giani in un post su Facebook annuncia: “Ci impegniamo per far rientrare in classe i nostri figli senza arrenderci al Covid. In Toscana, con la responsabilità di tutti, vogliamo provarci”. E il sindaco di Firenze, Dario Nardella, attacca: “Il tira e molla sulle date è avvilente. Nella città metropolitana di Firenze saremmo già pronti, abbiamo predisposto con prefettura e regione Toscana un piano per garantire la sicurezza degli spostamenti – oltre che della presenza in classe – tale da consentire non solo di riaprire il 7 gennaio, ma di farlo con il 75% della didattica in presenza”.
(Globalist)