L’impegno di Stefano Bonaccini, presidente della conferenza Stato-Regioni dopo l’incontro con i ministro Boccia e Speranza e il commissario Arcuri. “Importante sforzo collettivo per rispettare i tempi”
Bologna, 6 gennaio 2021 – Un vertice tra Stefano Bonaccini, presidente della Regione Emilia-Romagna che è anche a capo della Conferenza delle Regioni e i ministro Francesco Boccia e Roberto Speranza assieme al commissario Domenico Arcuri. Tema: i vaccini covid e le difficoltà che sta incontrando l’Italia a stare al passo con le tabelle. Anche ieri sono arrivate in Italia 470mila dosi, ma ci sono Regioni (secondo il report vaccini anti-covid) che sono al di sotto della soglia del 20% di somministrazioni rispetto alle fiale ricevute. Ma il commissario Arcuri promette: “Entro marzo 5,9 milioni di vaccinati”
L’idea, dunque, è coinvolgere i medici di base e i pediatri nello sforzo vaccinale e le Regioni hanno manifestato la propria disponibilità a collaborare perché si possa fare un accordo quadro “per coinvolgerli in questo importante sforzo collettivo“, come lo ha definito Bonaccini. “Significativo che i ministri Speranza e Boccia e il Commissario Arcuri abbiano manifestato gratitudine per l’impegno delle Regioni e per la dedizione encomiabile del personale sanitario impegnato in questa primissima fase”.
“Molto bene il clima positivo di queste prime settimane di vaccinazione: questa forte collaborazione istituzionale è necessaria per vincere la difficile sfida contro il virus, grazie all’impegno costante del personale delle nostre strutture sanitarie”, ha proseguito Bonaccini. “Stiamo lavorando per garantire la massima velocità e rispettare i tempi in questa prima fase di campagna vaccinale. Attendiamo l’arrivo del personale ulteriore che ha risposto al bando del Commissario Arcuri e continuiamo a garantire la massima disponibilità per la più efficace collocazione territoriale delle dosi vaccinali in arrivo. Aspettiamo, con il Governo, ulteriori imminenti buone notizie sul fronte delle autorizzazioni degli altri vaccini che consentirebbero di far fronte in tempi rapidi alla vaccinazione degli ultraottantenni e poi delle restanti fasce della popolazione”.
(Il Resto del Carlino)