25 Novembre, 2024
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Coronavirus. A Roma la prima struttura-ponte per accogliere i senza dimora

Realizzata da Caritas diocesana e Cri, ospiterà chi è in attesa di tamponi o in isolamento fiduciario per poi essere smistati in sicurezza in altri luoghi di accoglienza come ostelli e parrocchie

Si inaugura oggi a Roma la prima struttura-ponte per accogliere persone senza dimora. Per accoglierle in sicurezza, garantendo tamponi e isolamento fiduciario. La prima in Italia. Ma a farlo è ancora una volta il mondo del volontariato. Sono, infatti, la Caritas diocesana di Roma e la Croce rossa italiana a intervenire là dove le istituzioni non si sono ancora mosse, malgrado l’allarme lanciato fin da marzo scorso.

La struttura, capace di ospitare 60 persone, è l’ostello “don Luigi di Liegro”, attualmente vuoto perché i 180 senza dimora sono stati trasferiti in altre due strutture – Villa Letizia e Villa Trionfale – per metterli in sicurezza dopo la diffusione di un contagio all’interno. Ora la nuova iniziativa diocesana permetterà di ampliare i posti di ricovero nel periodo invernale. Il centro sarà infatti, attivo per 15 settimane, e servirà a effettuare una pre-accoglienza di dieci giorni con un parallelo screening sanitario in isolamento fiduciario al fine di garantire un successivo ingresso in sicurezza nelle strutture comunitarie quali ostelli e centri parrocchiali allestiti dalla Diocesi di Roma e dalle altre organizzazioni sociali.

Nei tre ostelli della Caritas (Villa Letizia, Villa Trionfale e Cittadella della carità) ci sono 280 posti ordinari che diventano 320 per il “piano freddo”, ma senza una struttura filtro come quella che parte oggi c’era il forte di rischio che restassero inutilizzati. E così le tante iniziative parrocchiali di accoglienza. Ora anche queste possono ripartire. Al momento sono già disponibili 62 posti singoli e tre appartamentini per nuclei familiari, ma i numeri sono destinati ad aumentare.

I senza dimora ora potranno rivolgersi all’ostello di via Marsala dove saranno ospitati per dieci giorni e dove effettueranno i tamponi: uno all’ingresso, uno dopo cinque giorni e uno all’uscita, prima di essere accolti nelle altre strutture. “In tal modo – spiega la Caritas – verrà garantita la tutela della salute pubblica e la prosecuzione in sicurezza dell’accoglienza per le povertà estreme, soprattutto in un periodo, quale quello invernale, in cui è urgente ampliare la rete di accoglienza pur facendo fronte alle nuove esigenze di sicurezza determinate dall’emergenza sanitaria in atto”. È quello che la Diocesi ha più volte chiesto alle istituzioni, ma alla fine lo ha dovuto realizzare da sola assieme alla Cri.

Anche perché le consuete attività per i senza dimora non si sono certo fermate. Come ogni anno la Caritas ha attivato le equipe del Servizio Notturno Itinerante con operatori e volontari che, a partire dalle ore 20, ogni sera vanno a presidiare le zone in cui le persone senza dimora rischiano di rimanere isolate ed emarginate. Così come restano attive, come sempre, le unità di strada del Comitato Croce Rossa di Area Metropolitana di Roma Capitale per portare assistenza e cura alle persone che vivono in strada. Ora queste persone potranno essere accompagnate nella nuova struttura-ponte. È stato inoltre attivato un centralino telefonico al numero 334.6735831 e la casella email servizioitinerante@caritasroma.it a disposizione di chiunque intenda segnalare situazioni di particolare disagio e grave emarginazione su cui intervenire.

Sempre per far fronte alle maggiori richieste che giungeranno, la Caritas invita tutti i romani alla donazione di coperte e sacchi a pelo da distribuire alle persone in difficoltà. La raccolta avverrà presso l’ostello la Cittadella della Carità (via Casilina, 144) tutti i giorni dalle ore 14 alle ore 20. “Mai come in questo momento le persone più fragili si sentono sole e abbandonate – denuncia don Benoni Ambarus, direttore della Caritas di Roma -. Anche il mondo del volontariato, che all’inizio della pandemia aveva visto rivitalizzarsi lo spirito di solidarietà e partecipazione civile, vive in queste fasi un senso di scoramento e sfiducia nelle Istituzioni. Per mesi abbiamo chiesto a Comune di Roma, Regione Lazio e Prefettura di programmare procedure e spazi di accoglienza straordinari anche per i senza dimora almeno durante i mesi invernali: purtroppo la risposta sono state solo promesse e scarico di responsabilità” “Siamo contenti e onorati di questa collaborazione con la Caritas, cui va il nostro sincero grazie – commenta Francesco Rocca, Presidente della Croce Rossa Italiana -. I nostri operatori sanitari forniranno, come sempre, non solo assistenza ma anche ascolto, calore, umanità. Perché nessuno è al sicuro finché non siamo tutti al sicuro”.

(Avvenire)

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