Le celebrazioni in forma ridotta a Reggio Emilia. I messaggi del presidente della Repubblica e del Premier Conte. Ecco la cronaca della giornata
Reggio Emilia, 7 gennaio 2021 – Non è stata la consueta Festa del Tricolore, ridimensionata nelle sue celebrazioni a causa delle restrizioni anti-Covid, quella di stamattina a Reggio Emilia, dove ricorre il 224° anniversario della nascita del vessillo nazionale. Una cerimonia inedita – nonostante abbia mantenuto i crismi classici con alzabandiera e inno nazionale in piazza Prampolini – con pochissime persone e persino i corpi d’armata in formazione ridotta per la parata, alla presenza solo del sindaco di Reggio, Luca Vecchi, del Prefetto Iolanda Rolli e del Questore Giuseppe Ferrari. Per la prima volta nessun ospite come alte cariche dello Stato (complice anche la crisi di Governo di queste settimane), come avvenuto sempre in passato. Dunque, niente bandiere sventolanti di orgoglio patriottico e di gioia come gli altri anni dunque, ma non per questo meno densa di significato. Anzi. «Il Tricolore, come forse mai accaduto di recente in maniera così intensa, ha saputo rappresentare la nostra identità, il sentimento di coesione di un popolo che vuole guardare avanti, senza dimenticare le sofferenze provocate dalla pandemia, ma con la volontà di ripartire», ha detto il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella dal Quirinale.
Sempre da Roma ha fatto pervenire il suo messaggio – letto poi in Sala del Tricolore dal sindaco Vecchi – anche il Premier Giuseppe Conte: «La grave crisi che il mondo intero sta attraversando per effetto della pandemia ha evidenziato la necessità di recuperare il valore simbolico e concreto della parola ‘Unità Nazionale‘, che rappresenta, non a caso, l’elemento fondante del Tricolore», le parole del Presidente del Consiglio. «La nostra bandiera assume un significato contemporaneo ancora più grande in questi tempi di pandemia, per i valori che il Tricolore porta con sé – ha detto poi il sindaco Vecchi – Assieme alla Costituzione è il simbolo più potente della nostra libertà, che custodisce la storia e la cifra democratica che dobbiamo difendere ogni giorno. Una delle tanti virtù incarnate dalla bandiera è la collaborazione che è stata fondamentale soprattutto tra sanità e istituzioni, cittadini e aziende private, per superare i duri mesi che abbiamo alle spalle. Abbiamo bisogno di tutti per uscire da questa emergenza». Sindaco che poi ha consegnato di fronte all’ospedale Santa Maria Nuova – assieme a tutti i consiglieri comunali – una copia del Primo Tricolore all’Ausl locale, dedicando la festa alla sanità nazionale come simbolo della loro lotta al Coronavirus. In videocollegamento sono intervenuti anche il governatore dell’Emilia-Romagna, Stefano Bonaccini («Dobbiamo avere a cuore il tricolore che campeggia e ha campeggiato su tanti balconi come non avevamo mai visto nel nostro Paese durante questa crisi pandemica, a riprova di un popolo che ha bisogno di stare assieme e unita per uscire da questo momento»), il presidente della Provincia di Reggio Emilia, Giorgio Zanni («Il Tricolore sottende ancora oggi vivi gli ideali da cui nacque, ispirandosi alla fraternità e all’uguaglianza della Rivoluzione Francese. Ma anche all’illuminismo, come quello del sapere scientifico che ci sta guidando nell’emergenza sanitaria») e infine lo scrittore ‘Premio Strega’, Antonio Scurati che ha tenuto una lectio magistralis sulla bandiera con un excursus storico sulle ‘Cinque giornate di Milano’ del 1848, come «simbolo dell’orgoglio patriottico», aggiungendo infine che quello di «oggi è un buongiorno perché la nostra bandiera compie 224 anni ed è giusto che lo si festeggi anche a distanza, perché è il simbolo dell’autodeterminazione dei popoli e della libertà».
(Il Resto del Carlino)