20 Luglio, 2024
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Usa, morto poliziotto ferito nell’assalto al Congresso. Trump: riconciliazione

Il presidente uscente definisce i suoi sostenitori “fantastici” e su Twitter assicura: “Mi impegnerò a garantire una transizione del potere regolare”. La Casa Bianca condanna la violenza tramite la portavoce: “Per l’America è il momento di unirsi”. Intanto gli investigatori federali indagano: due fermi

Roma, 8 gennaio 2021 – Un appello alla “riconciliazione” e una presa d’atto del fatto che dal 20 gennaio ci sara’ “una nuova amministrazione”, ma nessun riconoscimento della regolarità delle elezioni e ancora un grazie ai suoi “fantastici sostenitori“: questi i punti chiave di un messaggio video diffuso dal presidente americano uscente Donald Trump. Il filmato è stato diffuso su Twitter, dopo la fine di un blocco di 12 ore del suo profilo personale, imposto per il rischio che le sue comunicazioni alimentassero violenze. “Ora il Congresso ha certificato i risultati e una nuova amministrazione entrerà in carica il 20 gennaio” ha detto Trump. “Mi impegnerò a garantire una transizione del potere regolare, ordinata e senza scosse; ora è il momento della cura e della riconciliazione”.

Nel messaggio, diffuso all’indomani dei disordini al Congresso a Washington, il presidente uscente ha anche definito i suoi sostenitori “fantastici” e aggiunto: “Il nostro incredibile viaggio è solo all’inizio”. Una battuta pure sul dispiegamento della Guardia nazionale, che secondo più fonti sarebbe avvenuto con ritardo, favorendo l’irruzione in parlamento dei seguaci del presidente. Trump ha detto di aver ordinato l’intervento “subito”.

E’ di stamane la notizia della morte di un agente della polizia di Washington, Brian Sicknick, rimasto ferito durante gli incidenti di mercoledì. Le vittime degli scontri, innescati da una protesta dei sostenitori di Trump contro l’elezione di Joe Biden, sono ora almeno cinque. E la Casa Bianca condanna la violenza che ha scosso Washington il 6 gennaio, ma Trump non parla, lo fa la portavoce Kayleigh McEnany: “Permettetemi di essere chiara – ha dichiarato -: la violenza che abbiamo visto ieri nella capitale della nostra nazione è stata spaventosa, riprovevole e antitetica rispetto al sistema americano. Condanniamo, come presidente e amministrazione, nei termini più forti. E’ inaccettabile, chi ha violato la legge deve essere perseguito”.

“Il primo emendamento garantisce il diritto di riunirsi in modo pacifico, ciò che abbiamo visto ieri non era questo”, ha proseguito McEnany. “Un gruppo di violenti ha danneggiato i diritti, previsti dal primo emendamento, di migliaia di persone che sono venute per far sentir la propria voce. Coloro che hanno assediato in maniera violenta la nostra capitale rappresentano l’opposto di ciò che conta per questa amministrazione. I valori centrali della nostra amministrazione sono legati all’idea che tutti i cittadini hanno il diritto di vivere in sicurezza, pace e libertà“. E ha concluso: “Per l’America è il momento di unirsi, di essere compatti, di respingere la violenza che abbiamo visto. Siamo un unico popolo”.

Intanto, gli investigatori federali stanno indagando su tutte le persone coinvolte nei disordini al Campidoglio degli Stati Uniti, a Washington, compreso anche il ruolo che il presidente Trump ha avuto nell’incitare la folla. E arrivano le prime incriminazioni per i disordini: due uomini sono stati accusati per le azioni durante l’occupazione dell’edificio, riporta la Cnn. Il primo, Christopher Alberts, del Maryland, è stato accusato di possesso di armi da fuoco all’interno del Capitol grounds. Fermato per un controllo, l’uomo ha tentato la fuga. Nel momento dell’arresto aveva una pistola 9mm e 25 munizioni e indossava un giubbotto antiproiettile. Il secondo uomo, Mark Jefferson Leffingwell, 51 anni, ha preso a pugni un agente di polizia del Campidoglio che tentava di non farlo entrare nell’edificio.

(Quotidiano.net)

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