C’è anche un altro finanziere indagato a piede libero dalla procura della Repubblica di Perugia
nell’ambito dell’inchiesta che ha fatto scattare l’arresto del luogotenente delle fiamme gialle Savino Strippoli intercettato anche con il trojan e diifeso dall’avvocato Roberto Bianchi..Si tratterebbe di un altro militare della finanza ora in pensione.
«L’inosservanza dei doveri propri del suo status sembra costituire, al pari della strumentalizzazione della funzione per il conseguimento di utilità indebite, un vero e proprio stile di vita, dal quale da anni trae rendite consistenti, per mezzo delle quali ha acquisito disponibilità finanziarie e patrimoniali incongrue rispetto alla capacità reddituale del suo nucleo familiare».
Con queste parole il gip Lidia Brutti, a dicembre, aveva motivato l’arresto in carcere per Savino Strippoli, il luogotenente del Nucleo di polizia economico-finanziaria della guardia di finanza (ora sospeso) accusato dai suoi colleghi di corruzione, rivelazione di segreto d’ufficio, falso, accesso abusivo ai sistemi informatici e collusione in frode alla finanza.
Per la Procura della Repubblica di Perugia, che avrebbe preferito non gli venissero concessi gli arresti domiciliari, il luogotenente della guardia di finanza, Savino Strippoli, non solo si è fatto pagare i lavori della piscina da due imprenditori, ma sarebbe stato anche “socio occulto” di una società immobiliare da cui avrebbe tratto per anni guadagni illeciti nell’ordine di decide di migliaia di euro.
Ma i colleghi che di fatto hanno iniziato ad indagare su Strippoli di iniziativa mettendo insieme diversi di un puzzle che non tornava e poi pian piano hanno capito quel che avrebbero preferito non conoscere, annotano che negli anni, i due hanno ricevuto “decine di migliaia di euro senza corrispondere i tributi a ciò conseguenti”.
Il tribunale del riesame, dopo il ricorso dei suoi legali Vincenzo Maccarone e Antonino Belardo, ha trasformato la misura cautelare in domiciliari, ma le indagini delle fiamme gialle (coordinate dal procuratore aggiunto Giuseppe Petrazzini) vanno avanti e proprio dall’ordinanza del gip si evince come il finanziere – accusato con un altro collega e cinque imprenditori amici degli aiuti per eludere indagini e controlli, in cambio di soldi e regali – non abbia messo da solo in piedi il sistema, secondo le accuse degli inquirenti, per aggiungere benefit al suo stipendio statale. Nel mirino della procura, infatti, c’è anche un altro ex finanziere, in pensione dal 2014 che con Strippoli sarebbe stato un socio occulto di una società immobiliare «senza corrispondere i tributi a ciò conseguenti, utili dalla predetta società, derivanti dai proventi delle vendite di immobili».
(QuotidianodellUmbria)