24 Novembre, 2024
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Renzi non rompe con Conte. “Ma basta immobilismo, ora accelerare, correre”

Riunione notturna tra i leader di Italia Viva e i parlamentari del suo partito. “Nessuno ci ha risposto sugli oltre sessanta temi che abbiamo posto”

Rivendicando i risultati ottenuti dall’Italia sulle vaccinazioni e rimarcando l’importanza della fase che si sta per aprire, con i 222 miliardi del Next generation Eu da investire, Giuseppe Conte tenta di ricompattare la maggioranza di governo. Lo fa con un post pubblicato su Facebook a una manciata di ore dal doppio appuntamento di Italia Viva, con la riunione della Cabina di Regia renziana e, poi, con l’assemblea dei gruppi di Camera e Senato, tutto in videocollegamento.

Matteo Renzi, al momento, non sembra intenzionato a fare passi indietro rispetto alle richieste fatte pervenire al governo.

L’ultima della quale è avere a disposizione il testo completo del piano di ripartenza e resilienza. Il leader di Italia Viva ne parla con i parlamentari convocati per fare il punto su quanto avvenuto ieri al vertice di maggioranza. Esordisce con un passaggio su quanto accaduto in America, passando al dossier dei ‘Servizi’ e al motivo per cui il premier Conte dovrebbe cedere la delega.

Infine affronta le questioni sul tavolo della maggioranza. “Italia viva non vuole rompere”, ma “confrontarsi nel merito sulle questioni”. Non solo: “Nessuno ci ha risposto sugli oltre sessanta temi che abbiamo posto“, sottolinea ancora Renzi, “ci sono molti esponenti di governo che sono interessati più al consenso personale che a confrontarsi sul contenuto, sulla strategia per il Paese, sugli effetti sociali che avremo da marzo con la fine del blocco dei licenziamenti. Come se il numero di follower fosse più importante del numero dei disoccupati”.

Nonostante questo, per il senatore di Rignano il governo deve “accelerare, correre, risolvere i problemi degli italiani“.

In caso contrario, “ce ne andiamo. Basta con l’immobilismo. Conte deve uscire al piu’ presto con il piano, non si puo’ piu’ attendere”. Intanto, i pontieri della maggioranza sono in piena attività per evitare il precipitare verso la crisi. Il premier Conte appare ottimista: dice di “non vedere l’ora che passino le fibrillazioni” così da rilanciare l’azione di governo con un programma, “una lista di priorità” che accompagni l’esecutivo da qui fino a fine legislatura. Una richiesta che era stata avanzata dalle forze di maggioranza, con il Pd in prima fila. Il segretario, Nicola Zingaretti, ha ribadito la necessità di rilanciare l’azione di governo ieri in direzione nazionale.

Il ministro e Capodelegazione dem, Dario Franceschini, lo ricorda pochi minuti prima del post di Giuseppe Conte: “Martedì mandiamo il Recovery in Parlamento e subito, come ha proposto Zingaretti, avviamo un confronto nella maggioranza per un patto programmatico di legislatura”. Il primo passo, tuttavia, rimane il Recovery Plan da portare in settimana (si parla di martedì) in Consiglio dei Ministri per una primo via libera; passerà poi all’esame del parlamento e delle forze sociali per poi tornare, emendato, al Consiglio dei Ministri per il via libera finale.

Un testo aperto alla discussione, dunque, ma sul quale Conte e il ministro Gualtieri hanno già lavorato profondamente per renderlo compatibile con le osservazioni dei partiti e, fra questi, a quelle di Matteo Renzi.

Nello stesso Consiglio dei Ministri, poi, arriverà il nuovo decreto ristori per aiutare le categorie colpite dalle misure restrittive.

Oggi i bonifici per il precedente decreto ristori sono stati eseguiti, per un totale di oltre 628 milioni che andranno a fidare ossigeno a bar e ristoranti, fra gli altri. Due partite fondamentali nello stesso Consiglio dei Ministri, dunque. E se i renziani dovessero procedere allo strappo e ritirare le ministre? Il rischio è che slittino anche i ristori, fanno notare fonti parlamentari. le truppe renziane, tuttavia, sono mobilitate e appaiono più agguerrite che mai.

Ad alimentare le polemiche è l’intervista con cui il senatore della Lega, ex M5s, Ugo Grassi ha parlato di tentativi di una “offerta” di incarico arrivata proprio da Giuseppe Conte per convincerlo a sostenere il governo. Una ricostruzione duramente smentita da Palazzo Chigi: “Durante l’incontro il senatore Grassi non ha per nulla anticipato al Presidente l’intenzione di lasciare il M5s per trasferirsi al Gruppo del Senato della Lega. È assolutamente falsa, destituita di ogni fondamento e peraltro volgare la ricostruzione che vede il Presidente esordire o comunque offrire nel corso del colloquio un incarico”.

Tutto ciò non basta per frenare l’attacco di Italia Viva: “È semplicemente scandaloso quello che sta accadendo: i senatori contattati nella caccia al ‘responsabile’ ci raccontano cose indicibili. Queste squallide manovre di palazzo nulla hanno a che fare con le esigenze e le risposte immediate dovute a un Paese in crisi”, dichiara il capogruppo di Iv al Senato, Davide Faraone.

(di Paolo Molinari, Agi)

 

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