Il premier: “Strappo con Iv incancellabile”. Polverini vota sì e lascia Forza Italia
I contrari sono stati 259, gli astenuti 27. Il premier ha tenuto a Montecitorio il suo discorso facendo appello ai “volenterosi”: “Esecutivo nato su solida vocazione europeista e riformatrice. Pandemia sfida epocale, maggioranza compatta anche nei momenti più critici”.
Ha riconosciuto il contributo dell’opposizione e ha annunciato la sua rinuncia alla delega ai servizi.
Zingaretti: “Maggioranza assoluta fatto politico importante”.
Renzi: “Maggioranza risicata. Vedremo al Senato”.
La Camera alle 20.48 ha dato il via libera alla fiducia al premier Giuseppe Conte con 321 voti a favore, 259 contrari e 27 astenuti. Il presidente del Consiglio ha quindi ottenuto 6 voti in più della maggioranza assoluta, fissata a 315. “È un fatto politico molto importante”, ha commentato il segretario del Pd, Nicola Zingaretti. Da fronte 5 Stelle Vincenzo Crimi parla di una “giusta risposta ai cittadini” e esorta ora a “voltare pagina”, mentre Leu sottolinea: “Il dato politico è che Conte ha una maggioranza autosufficiente”. Ma il leader di Italia viva, Matteo Renzi, replica che è “risicata” e avverte: “Vedremo al Senato. Con un voto in più hai fiducia, ma difficoltà in commissioni”.
La lunga giornata di Montecitorio era iniziata questa mattina alle 12.13, quando il premier è intervenuto in Aula rilanciando l’alleanza di governo e aprendola ai “volenterosi” che hanno “a cuore il destino dell’Italia”. Nel suo discorso Conte ha rotto definitivamente con Renzi, perché questa crisi aperta in piena pandemia è “senza un plausibile fondamento”, ma lo strappo del leader di Italia viva è “incancellabile”, quindi adesso “si volta pagina”. E poi ha annunciato una legge elettorale proporzionale e la sua rinuncia alla delega ai servizi. Tutto questo in poco meno di un’ora, in un discorso terminato alle 13.08, intervallato da 14 applausi e 4 momenti di protesta delle opposizioni, di cui però il premier riconosce il contributo costruttivo nei momenti più critici. “Dalle vostre scelte dipende il futuro del Paese – ha detto Conte hai deputati – il mio progetto, a forte vocazione europeista, è chiaro e nitido per un Paese moderno”.
Matteo Renzi, pochi minuti prima del discorso del premier aveva sottolineato nella sua enews la vicinanza tra Pd e M5S, ringranziando quanti in Italia viva “resistono a pressioni”. Nel pomeriggio ha parlato di “numeri angusti” il segretario del Pd Nicola Zingaretti durante l’assemblea con i senatori dem. “La stretta è strettissima”, ha aggiunto, ma si è detto “fiducioso che prevarrà il bene comune”.
Sul fronte dell’opposizione, la deputata di Forza Italia Renata Polverini ha votato sì alla fiducia, contrariamente a quanto fatto da tutti gli altri esponenti del centrodestra, e ha annunciato il suo abbandono al gruppo azzurro. Domani la prova più difficile, quella del Senato.
(La Repubblica)