19 Novembre, 2024
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Renata Polverini vota la fiducia a Conte e lascia Forza Italia

«Atto di responsabilità»

Renata Polverini risponde all’appello di Conte e vota sì alla fiducia alla Camera, in contrasto con il suo gruppo, quello di Forza Italia. «Il sì alla fiducia è un atto di responsabilità», spiega l’ex presidente del Lazio. E a chi gli chiede se lascia FI risponde: «Sì, si può votare in dissenso al proprio gruppo un provvedimento, non certo la fiducia al governo». Antonio Tajani, vicepresidente di Fi: «Non sapevamo della sua decisione. Lei ha deciso e abbiamo deciso anche noi: è fuori da Forza Italia».

Polverini: non si può andare al voto

«Ho votato la fiducia al governo di Giuseppe Conte nella certezza di rispettare, in questo modo, l’impegno politico e morale di servire l’interesse del Paese e non quello di una parte politica, pur se non mancano certo aspetti critici nell’azione di governo», dice in Transatlantico Polverini. «Mandare il Paese alle urne mentre gli italiani aspettano dal Parlamento l’indicazione di una strada per uscire dal tunnel della crisi economica e dalla pandemia sarebbe un gesto irresponsabile», aggiunge.

«L’area moderata e liberale che Forza Italia ha sempre incarnato e rappresentato, è stata da tempo mortificata ed emarginata inseguendo sondaggi che, nella migliore delle ipotesi, dipingono un Paese spaccato in due che le elezioni non renderebbero più facilmente governabile mentre, al contrario, una crisi di governo renderebbe l’Italia un facile bersaglio della speculazione finanziaria internazionale», sottolinea Polverini. «Abbiamo il compito di guidare il G20, la possibilità di utilizzare un formidabile piano europeo di rilancio economico che potrebbe farci recuperare non solo il terreno perduto a causa della pandemia ma anche di ridurre il gap del Mezzogiorno e, non ultima, la scadenza del mandato del Presidente della Repubblica da qui a pochi mesi; queste scadenze non sono conciliabili con il ricorso alle urne».

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E ancora: «L’appello del Presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, al Parlamento, ai moderati, alle forze autenticamente europee e liberali, per collaborare alla rinascita del Paese non può essere ignorato da chi ha a cuore il bene comune. Dobbiamo prendere atto, con dolore, che abbiamo perso la battaglia in Forza Italia per confermare quel senso di responsabilità verso il Paese che Silvio Berlusconi ha più volte dimostrato nella sua avventura politica non facendo mai venire meno i nostri voti nei momenti di difficoltà per il Paese. Votare ripetutamente gli scostamenti di bilancio che hanno messo serie ipoteche economiche sulle prossime generazioni e poi andare allegramente incontro alla crisi di governo è una decisione incomprensibile ed incoerente».

(Il Mattino)

 

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