Sono giorni in cui il politichese domina sul “linguaggio degli umani”.
Molte sono le posizioni e le valutazioni della situazione.
Proviamo a dare un significato chiaro alle varie ipotesi in campo
Conte si deve dimettere? No, è il premier di un governo “rifiduciato”. Quella di dimettersi sarebbe una valutazione politica sua e della sua maggioranza.
Quanto può durare un governo di minoranza? Un governo di minoranza è un governo che non ha la maggioranza assoluta in entrambe o in una delle Camere. Si regge, quindi, sull’astensione di un gruppo di parlamentari. Può procedere, ma ha comunque bisogno di un “patto politico” che unisca, seppure in modo fragile, esecutivo e astenuti.
Cosa è il Conte2-bis? In questo momento il premier ha l’interim del ministero dell’Agricoltura lasciato dalla ministra di Iv Bellanova. C’è anche un’altra delega libera, Famiglia e Pari opportunità (che possono anche essere scorporate). Il premier inoltre ha annunciato che nominerà un’autorità delegata ai Servizi segreti. E che potrebbe, con proprio decreto, allargare la squadra dei ministri creando deleghe ad hoc. Messe insieme, sono diverse posizioni di governo che potrebbero andare ai “volenterosi” e al contempo aumentare le deleghe ministeriali di M5s, Pd e Leu. Se fosse questo lo schema, il Conte II chiederebbe una nuova fiducia alle Camere e, incassatala, proseguirebbe. Sarebbe, appunto, il Conte 2-bis.
Cosa significa Conte-ter? Per Conte-ter si intende un nuovo governo guidato da Conte che peró passerebbe per dimissioni formali e “reincarico” da parte del Quirinale. In sostanza, il premier non si limiterebbe ad “aggiungere” posti da ministro e cambierebbe completamente fisionomia anche in caselle centrali della squadra di governo. Essendo difficile immaginare che i ministri da sostituire rassegnino volontariamente le proprie dimissioni, Conte dovrebbe formalmente dimettersi, assicurando però a Mattarella di avere già l’accordo con una nuova maggioranza. In tal caso partirebbe l’iter del Conte-ter.
Può nascere un governo istituzionale? Se Conte non riuscisse a portare a termine i propri piani, il Quirinale potrebbe esperire un tentativo con tutti i partiti per formare un governo istituzionale con il sostegno di gran parte dei gruppi parlamentari o di una maggioranza “larga”. Su questa ipotesi pesa soprattutto l’incognita sulla tenuta di M5s.
C’è il rischio del voto anticipato? È una ipotesi che permane come approdo di una crisi che non trova soluzioni. L’ultima finestra utile è giugno, poi scatta il “semestre bianco”, ovvero i 6 mesi precedenti all’elezione del nuovo capo dello Stato in cui l’inquilino in carica del Quirinale non può sciogliere le Camere.
(Avvenire)