18 Novembre, 2024
spot_imgspot_img

Coronavirus Roma, centro vaccini nella Nuvola dell’Eur: “Possibile fare 5.000 dosi al giorno”

Venerdì i tecnici della Regione e della Asl Roma 2 hanno visitato con la massima attenzione la struttura disegnata dall’archistar Massimiliano Fuksas: responso positivo, il centro congressi dell’Eur può diventare lo spazio simbolo della lotta al coronavirus quando la campagna di massa entrerà nel vivo

La Nuvola come centro vaccinale numero uno della capitale. Venerdì i tecnici della Regione e della Asl Roma 2 hanno visitato con la massima attenzione la struttura disegnata dall’archistar Massimiliano Fuksas: responso positivo, pollice all’insù. Il centro congressi dell’Eur, un gigante di vetro e metallo da 14 mila metri quadrati, può diventare lo spazio simbolo della lotta al coronavirus quando la campagna di massa entrerà nel vivo.

A puntare con forza sull’opera di proprietà di Eur Spa è l’assessore alla Sanità, Alessio D’Amato: ” Stiamo vagliando diverse location, ma la Nuvola sarebbe una delle più importanti. Ci permetterebbe di vaccinare fino a 5 mila persone al giorno ” . Piazzato lungo una delle direttrici più importanti della città, via Cristoforo Colombo, e servito dalle stazioni Eur Palasport ed Eur Fermi della linea B della metropolitana, il futuro hub anti- Covid sarebbe anche uno dei più facilmente raggiungibili per i romani.

Tra le altre ipotesi su cui la Pisana e le Asl sono al lavoro, come anticipato da Repubblica, c’è sempre l’AuditoriumExpo. Anche lì, al Parco della Musica, negli ultimi giorni sono andati in scena sopralluoghi approfonditi e si sta studiando come trasformare una sala da 655 metri quadrati in un centro per la somministrazione del farmaco anti- Covid.

Gli altri centri già a disposizione sono il piazzale della croce di Tor Vergata, lo stesso che durante il Giubileo del 2000 ha ospitato la Giornata mondiale della gioventù, e l’aeroporto di Fiumicino. Lì l’assessorato alla Sanità della Regione vuole realizzare 12 piste per le vaccinazioni. In lizza c’è anche la città militare della Cecchignola, già messa a disposizione della Pisana dall’Esercito. Infine, oltre a contare sull’aiuto di 4.000 medici di famiglia e 1.500 farmacie di Roma e del resto del Lazio, sono già partite le interlocuzioni con l’Ater per trovare spazi idonei a ridosso dei quartieri popolari.

Insomma, la macchina è già in moto. Il problema, causa Pfizer, restano le dosi. La riduzione delle forniture – le fialette in entrata sono calate di colpo del 29% in tutta Italia – costringe il Lazio a procedere con il freno a mano tirato. Da qui la suggestione dell’assessore D’Amato: ” L’Ema ( l’Agenzia europea del farmaco, ndr) ci dia la possibilità di usare lo Sputnik. Poco importa se il vaccino sarà russo, cinese o tedesco. L’importante è avere dosi al più presto”. In ogni caso non prima di 7-10 giorni. Tanto si è presa l’Ema per vidimare il lavoro del team di esperti che ha lavorato al farmaco.

Si aspettano poi notizie da Astra-Zeneca e Moderna. Ogni fialetta è decisiva per permettere al Lazio di partire dopo lo stop imposto da Pfizer. Anche le dosi di ReiThera, che sta lavorando al vaccino assieme agli specialisti dello Spallanzani. Il farmaco ha superato il primo giri di controlli e dovrebbe essere pronto per giugno. In tempo per la campagna di massa.

(La Repubblica)

Ultimi articoli