Il Ministro della Salute: “Senza l’ammissione di colpa non sarebbe stato possibile il passaggio a zona arancione”.
Ma Fontana insiste: “Rappresentazione non veritiera dei fatti”
La Lombardia è passata oggi ufficialmente da zona rossa a zona arancione.
In precedenza, la regione aveva fatto ricorso al Tar per la decisione sulla massima classificazione, salvo poi accorgersi che i dati (errati) sui quali si basava la decisione erano stati inviati all’Iss proprio dalla Lombardia.
Il ministro della Salute Roberto Speranza ha fatto chiarezza sulla situazione: “La relazione dell`Istituto Superiore di Sanità è chiarissima. La Regione Lombardia, avendo trasmesso dati errati, ha successivamente rettificato i dati propedeutici al calcolo del Rt e questo ha consentito una nuova classificazione”, sottolineando che “senza l`ammissione di questo errore non sarebbe stato possibile riportare la Regione in zona arancione”.
“Questa è la semplice verità. Il resto – ha concluso il ministro – sono polemiche senza senso che non fanno bene a nessuno”. Soprattutto a chi le fa”.
L’altra campana, che assomiglia più ad un arrampicarsi sugli specchi, è rappresentata proprio dal presidente della Regione Lombardia, Attilio Fontana: “Abbiamo risposto a una richiesta dell’Iss”.
Fontana si è detto “veramente indignato delle false notizie” che danno “una rappresentazione assolutamente non veritiera dei fatti” che hanno portato alla riclassificazione della regione in zona arancione e non più rossa.
“Furono i tecnici dell’Iss che ci chiesero di valorizzare alcuni dati, è stata una loro richiesta, noi non abbiamo mai rettificato i nostri dati, ma abbiamo risposto a una loro richiesta” ha precisato Fontana in conferenza stampa a Palazzo Lombardia.
“È brutto, inaccettabile e offensivo che si debbano rappresentare dei fatti non veri, noi sempre disponibili, ma se accusati ingiustamente non ci stiamo più” ha concluso il presidente lombardo.
(Globalist)