Dopo le dimissioni del premier, si riaprono le trattative. Zingaretti e Di Maio: chiederemo reincarico a Conte. Mattarella vede Casellati (Senato) e Fico (Camera)
Concluso il primo giorno di consultazioni, con la presenza al Quirinale dei presidenti di Senato Elisabetta Casellati e Camera Roberto Fico
e una telefonata di Sergio Mattarella al presidente emerito Giorgio Napolitano, si aprono da domani altri due giorni di sondaggi del Capo dello Stato con tutte le forze politico-parlamentari.
Dopo le dimissioni di Giuseppe Conte si apre infatti una crisi al buio, nessuna soluzione è già scritta e tutte le possibilità sono ancora sulla scrivania del Capo dello Stato.
Il Presidente oggi ha chiesto ai presidenti delle Camere il dettaglio dei numeri parlamentari, mentre da domattina chiederà alle delegazioni non tanto un giudizio sull’attuale premier quanto piuttosto quali sono le loro intenzioni, quale premier propongono con quale programma e con quale maggioranza assoluta. Al momento M5s, Pd e Leu hanno annunciato che proporranno di nuovo il nome di Conte, per dar vita al cosiddetto Conte ter. Stessa proposta dovrebbe giungere dal neonato gruppo Europeisti-Maie-Centrodemocratico. Ma per ora, se non giungeranno novità, questi numeri non sarebbero sufficienti senza il sostegno anche di Italia viva. Dunque bisognerà ascoltare cosa diranno i rappresentanti del partito di Matteo Renzi quando domani alle 17,30 varcheranno la soglia dei saloni degli Arazzi di Lille e del Bronzino dove, causa covid, si tengono quest’anno le consultazioni.
Fin qui le cose certe. Da quel momento si apre un ventaglio di possibilità. In linea teorica e pallottoliere alla mano, infatti, se Iv non ponesse alcun veto su Conte, nulla vieterebbe di incaricare il premier dimissionario già entro il fine settimana. Se invece da Iv giungesse un veto sul nome dell’attuale inquilino di palazzo Chigi, la crisi non avrebbe una soluzione immediata.
LA CRONOLOGIA DELLA GIORNATA
Al mattino la Giunta per il regolamento del Senato si riunisce sulla costituzione del neonato gruppo pro Conte dei centristi, annunciata in mattinata in aula dalla presidente Maria Elisabetta Alberti Casellati. Si chiama “Europeisti-Maie-Centro democratico”, comprende per ora 10 senatori ed è formato da due componenti: il Maie e il Centro democratico di Tabacci. Ma la senatrice ex Forza Italia Sandra Lonardo, che pure ha votato la fiducia al governo la settimana scorsa, ha confermato di non farne parte. Anche altri senatori, dati come possibili aderenti, smentiscono. Tra questi l’ex M5s Mario Michele Giarrusso, che non chiude però del tutto dicendo che «per ora» non intende farne parte. I componenti del nuovo gruppo sono: Andrea Buccarella, Adriano Cairo, Andrea Causin, Saverio De Bonis, Gregorio De Falco, Raffaele Fantetti, Gianni Marilotti, Riccardo Merlo, Mariarosaria Rossi e Tatjana Rojc (che ha dato il suo assenso per consentire di formare il gruppo, ma precisa di voler restare nel Pd). Fantetti sarà il presidente del gruppo, Causin il vice presidente.
Obiettivo dell’iniziativa, che al momento non cambia gli equilibri, visto che i 10 senatori hanno già votato la fiducia a Conte la scorsa settimana, è di attrarre nuove adesioni al premier. Dall’operazione si chiama fuori l’Udc. Così come Cambiamo!, che stamattina è riunito con il leader Giovanni Toti.
Ore 12.04 La senatrice pentastellata Barbara Lezzi esprime il disagio di quella parte del M5s che non vuole tornare a dialogare con Matteo Renzi. «Non ci sto. Renzi deve restare fuori dal nuovo governo che deve essere presieduto da Conte. Non mi interessano le critiche sui transfughi, su Ciampolillo», taglia corto. Poi esplicita: «Una parte del M5S non ha imparato a individuare le priorità e non ha la tempra per seguire il solco della sua ragion d’essere».
Ore 12.27 «Il centrodestra è una coalizione, ma non è un partito unico. Anche in altre occasioni siamo andati uniti dal presidente Mattarella e in quelle occasioni sono intervenuti il presidente Berlusconi, Salvini e Meloni», ricorda la capogruppo di Fi alla Camera Mariastella Gelmini, sottolineando che le soluzione della crisi non è in capo al centrodestra e invitando «la sinistra» a dialogare cn le opposizioni.
Ore 13.28 «Chi vuole pace fiscale, azzeramento della burocrazia e del Codice degli appalti, riforma della giustizia, si siede al tavolo con la Lega e con il centrodestra. Se Conte non avrà i numeri, come non li avrà, siamo disponibili a discutere di temi reali». A ribadirlo è Matteo Salvini, che reitera il no al Conte ter e dice che per il centrodestra la «via maestra» è il voto.
Ore 13.35 «Noi come Pd siamo molto uniti con Zingaretti, facciamo un discorso di buon senso sull’interesse del Paese. La maggioranza di europeisti si deve costruire su punti di equilibrio e noi vediamo come punto di equilibro di questa maggioranza larga e solida, il presidente Conte». Lo ha detto il ministro per gli Affari europei Enzo Amendola.
Ore 13.47 Alessandro Di Battista plaude alle parole della senatrice M5s Barbara Lezzi, che in un post su Facebook ha ribadito il suo «no» a un ritorno di Iv in maggioranza. «Avanti con Conte e fuori Renzi. Altrimenti il M5s non ci sta», ha affermato Lezzi incassando l’apprezzamento dell’ex parlamentare ed esponente dell’ala “intransigente” del movimento,il quale ha commentato con un semplice «chapeau».
Ore 14.12 Domani alle consultazioni al Quirinale per Italia Viva andranno Matteo Renzi, Maria Elena Boschi e Teresa Bellanova, fa sapere il presidente di Iv, Ettore Rosato. «Non credo che faremo nomi. Vogliamo confrontarci con chi sarà il premier incaricato. Andiamo senza veti, senza preclusioni e senza una lista di nomi», ribadisce Rosato, rilanciando un «confronto sul programma».
Ore 14.19 «Il Pd ha guardato con simpatia e aiutato la nascita di gruppo europeista, è importante in termini di logica politica e può attrarre altri favorevoli a questa nuova avventura governativa, ma che non hanno il luogo fisico in cui sedersi», spiega il capogruppo dem al Seanto Andrea Marcucci. Il quale ritiene che «anche la maggioranza precedente fosse risicata, quindi abbiamo l’esigenza di allargarla». Per questo «ben venga il nuovo gruppo e ben venga la riapertura del dialogo tra Conte e Renzi su patti chiari».
Ore 14.22 «Domani andremo da Mattarella io e Causin a dire che vogliamo il Conte ter». Lo ha detto Ricardo Merlo, del neonato gruppo al Senato “Europeisti-Maie-Cd”. Merlo spiega, poi, che con la senatrice Lonardo «non c’è stato l’accordo, perché lei voleva aggiungere il suo simbolo “Noi Campanì”».
I componenti del Gruppo Europeisti: da sin Tatjana Rojc, Andrea Causin,
Gianni Marilotti, Raffaele Fantetti, Maurizio Buccarella, Riccardo Merlo,
Gregorio De Falco, Maria Rosaria Rossi, Adriano Cario e Saverio De Bonis
Ore 15.35 «Stiamo lavorando sul territorio a un nuovo movimento politico che si chiama ‘Meglio noi per l’Italia’, che nascerà fuori dal Parlamento». La versione della senatrice del Misto Sandra Lonardo sulla sua mancata adesione al nuovo gruppo degli Europeisti. Lei si è tirata fuori, spiega, perchè hanno cambiato le carte in tavola all’ultimo momento con l’inserimento nel simbolo del Centro democratico di Bruno Tabacci.
Ore 16.16 «Siamo in un passaggio strettissimo della storia democratica. Siamo chiamati a fare scelte importanti per il futuro della Repubblica». Così il segretario del Pd, Nicola Zingaretti, ha iniziato la sua relazione alla direzione nazionale del partito. «L’apertura di una crisi irresponsabile è stato un errore che ha prodotto sconcerto nell’opinione pubblica», ha aggiunto.
Ore 16.26 «Chiedo il mandato sulla proposta a Mattarella di un incarico a Conte per dare vita a un governo che raccolga il suo appello a un nuovo governo europeista che possa contare su ampia base parlamentare». Lo ha detto il segretario Nicola Zingaretti nel corso del suo intevento alla direzione del Pd. Zingaretti ha anche ribadito che il Pd non vuole le elezioni, anche se il «pericolo è reale», se non si trova una soluzione alla crisi. E a Iv dice: nessun «risentimento per il passato», ma «legittimi dubbi fondati per il futuro». Dunque, «nessun veto, ma un aspetto politico da tenere in considerazione».
Ore 16.48 La presidente del Senato Maria Elisabetta Alberti Casellati è arrivata al Quirinale. Consultazioni al via
Ore 17.00 «Tirano in ballo il mio nome col chiaro intento di mettermi contro il presidente Conte. Sanno benissimo che sto lavorando fianco a fianco con lui, con la massima lealtà, per trovare una soluzione a questa inspiegabile crisi». È quanto detto dal ministro degli Esteri Luigi Di Maio (M5s) ai suoi durante una riunione, commentando le parole dell’esponente di IV Teresa Bellanova. Lo stesso Di Maio durante la riunione ha confermato l’intenzione del movimento di fare al Colle quello di Conte come «unico nome».
(Avvenire)