Cerimonia al Quirinale. Papa Francesco: attenzione, potrebbe ricapitare
“Ricordare esprime un dovere di civiltà”: è l’avvertimento lanciato dal presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, durante una cerimonia al Quirinale nel “Giorno della Memoria”.
“Ci accostiamo al tema della memoria con commozione e turbamento, con dubbi e interrogativi irrisolti” perché l’Olocausto rappresenta un paradosso, “uomini contro l’umanità”, ha detto il Capo dello Stato.
Le parole di odio
“Le parole, specialmente se sono di odio, non restano a lungo senza conseguenze”, ha sottolineato Mattarella, osservando che faremmo una “offesa grave” a tutte le vittime della Shoah “se considerassimo quella infausta stagione come un accidente della storia da mettere tra parentesi, se insomma rinchiudessimo soltanto nella memoria quei tragici accadimenti chiudendo gli occhi sulle origini che hanno avuto e sulle loro dinamiche. Il fascismo, il nazismo, il razzismo non furono funghi velenosi nati per caso nel giardino ben curato della civiltà europea. Furono il prodotto di pulsioni, di correnti pseudo culturali e persino di mode e atteggiamenti che affondavano le radici nei decenni e persino nei secoli precedenti”
La premiazione degli studenti
Prima della cerimonia Mattarella ha premiato le scuole che si sono distinte nel concorso “I giovani ricordano la Shoah”, giunto alla sua 19esima edizione e promosso annualmente dal Ministero dell’Istruzione. Il Giorno della Memoria viene celebrato il 27 gennaio, la data in cui nel 1945 le truppe sovietiche dell’Armata Rossa arrivarono ad Auschwitz svelando al mondo l’orrore del campo di concentramento, uno dei luoghi del genocidio nazista, liberandone i pochi superstiti.
Il monito di Papa Francesco
“Ricordare”, ha sottolineato Papa Francesco al termine dell’Udienza generale, “è anche stare attenti perché queste cose possono succedere un’altra volta, incominciando da proposte ideologiche che vogliono salvare un popolo e finiscono per distruggere un popolo e l’umanità. State attenti a come è incominciata questa strada di morte, di sterminio, di brutalità”.
Il ricordo dell’Europa
Il ministro degli Esteri, Luigi Di Maio, ha definito la Shoah “la più abietta tra le tragedie della storia” che “lasciò il posto alla scintilla della speranza”. “L’antisemitismo alza la sua brutta testa in Europa. In molti modi si è normalizzato in modo inquietante. Questo è intollerabile”, ha denunciato il presidente del Consiglio europeo, Charles Michel. “Combattere l’antisemitismo con tutta la forza è il nostro dovere comune. Il discorso antisemita è incitamento all’odio. E lo puniremo”, ha assicurato Michel. “Fare memoria è quindi un dovere perché quanto è successo non possa accadere di nuovo perché ci pone ogni volta di fronte al lato più oscuro dell’umanità, alla perdita totale del sentimento più elementare della pietà”, ha dichiarato il presidente dell’Europarlamento, David Sassoli.
(Agi)