28 Dicembre, 2024
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Ecco perché tutti i giochi sono aperti

Partiamo da un punto fermo. Matteo Renzi farà il possibile perché Giuseppe Conte non resti a Palazzo Chigi. Coperto dal ‘niente di personale’, il senatore di Rignano cercherà d’irretire Conte in una ragnatela sfinente di temi, problemi, richieste ai quali le risposte non saranno mai giudicate soddisfacenti.

Escludendo le elezioni anticipate, che non gli convengono, Renzi ha la prima scelta in un governo diretto da Franceschini, la seconda in un governo di unità nazionale (Cartabia, per esempio), la terza in un nuovo governo Conte in cui Italia Viva faccia un bottino da lanzichenecchi.

Ieri sera i giochi si sono tuttavia incartati. Mentre l’ala ufficiale e “governativa” del M5s è uscita dal Quirinale con una vistosa apertura a Renzi , Alessandro Di Battista un minuto dopo ha minacciato di andarsene in caso di alleanza col senatore di Rignano, portandosi dietro – dicono gli esperti – da cinque a otto senatori. Salvo poi smentire la scissione e minacciare di fare il Cincinnato. Ma senza Renzi non è possibile alcuna maggioranza politica e allora c’è il sospetto che Di Battista punti alle elezioni. E soprattutto che punti alle elezioni Giuseppe Conte, se la sua conferma fosse in pericolo. Accreditato di un bacino personale di voti non inferiore al 10 per cento, potrebbe imbarcare tanti grillini altrimenti senza speranza e senza futuro.

Mattarella, naturalmente, si muove su una diversa lunghezza d’onda. Parlando di un intervento “rapido ed efficace” e di “immediati provvedimenti di governo” per superare la crisi sanitaria, sociale ed economica ha fatto capire che il Presidente della Camera dovrà farsi strada con estrema rapidità nella giungla di veti detti o non detti per vedere se la vecchia maggioranza parlamentare, integrata da un cespuglio di Costuttori, è in grado di formare subito un governo.

Se il tentativo fallisse, è immaginabile che prima di sciogliere le Camere Mattarella provi ad allargare la maggioranza in un governo sostenuto da ‘tutti’. E qui va letta con attenzione l’ultima parte della dichiarazione di Salvini all’uscita dal Quirinale, scritta dopo una mezz’ora di trattative serene tra le cinque componenti del centrodestra. Dietro il “valuteremo ogni decisione del capo dello Stato” si nasconde la durezza di Giorgia Meloni, la disponibilità di Berlusconi e dei centristi e l’atteggiamento della Lega. “Vogliamo le elezioni, però….”. La selva della politica è oscura. Oscurissima…

(di Bruno Vespa, Quotidiano.net)

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