Il laboratorio sul radiodramma del Teatro Null, che ha raggiunto i cinquemila ascolti, propone una nuova creazione “La domanda di matrimonio” di Anton Cechov, rivisitata da Gianni Abbate. Si tratta di un atto unico scritto da Cechov nel 1888. La pièce, tra incomprensioni, antiche ripicche di cosiddetto buon vicinato e comici spaccati di vita agreste, ci mostra l’approccio fra due rampolli di buona famiglia in cui i battibecchi si alterneranno a riappacificazioni, facendo presagire quello che sarà poi la vita matrimoniale futura. Ivan Vasìlievic Lomòv, ‘il buon vicino’, si presenta in casa del possidente Stièpan Stiepanòvic Ciubokòv per chiedere in moglie la figlia Natasha. Ivan ha deciso di sposarsi, ma non per amore, solo perché secondo lui ha raggiunto diciamo un’età critica e sente il bisogno di una vita ordinata e regolare. In più Ivan Vassìlievic è molto preoccupato dai sintomi dell’aritmia sinusale del suo cuore, ed è anche vittima degli impulsi impazziti del proprio corpo e da buon ipocondriaco esagera i propri malanni e ne avverte anche di inesistenti. Natasha crede che Ivan sia venuto per un contratto d’affari e scopre solo dopo averlo cacciato che si trattava di un contratto di matrimonio. Buona parte dello spettacolo si regge su questo equivoco. Partendo da una piccola disputa sulla proprietà di un praticello o da un diverbio sulle capacità dei propri cani, i due continueranno a scambiarsi accuse e invettive in un crescendo di battibecchi esilaranti, in cui saranno coinvolti anche il padre e la madre di Natasha, fino ad arrivare a un finale con champagne e fuochi d’artificio. “In questo atto unico non ci troviamo di fronte a personalità di rilievo” – ci dice il suo ideatore Gianni Abbate – “Ma a personaggi che annunciano e talvolta anticipano ridicole figure borghesi, esseri infantili ma al contempo meschini e grotteschi, prigionieri di sogni volgari, di ambizioni, di svenimenti e capricciose pulsioni. Nel mio adattamento, l’opera viene anche arricchita da due personaggi che nella “Domanda di matrimonio” originale di Cechov non c’erano, ma che venivano solo citati, ovvero la madre di Natasha e la governante di Ivan Vasìlievic Lomòv, creando così un più vorticoso tourbillon. Il testo viene ora proposto in podcast, ma vedrà in estate il suo debutto dal vivo in palcoscenico”. Prendono parte allo spettacolo Ennio Cuccuini, Margherita Macor, Salvo McGraffio, Simonetta Scozzese e Lucilla Lucchese, musiche originali McGraffio, riscrittura, adattamento radiofonico e regia Gianni Abbate.