26 Dicembre, 2024
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Rispetto del prossimo, rispetto per la Scuola ed i suoi attori, di Riccardo Agresti

Molti, soprattutto chi non ha rispetto del prossimo ed in particolare non ha rispetto per la Scuola ed i suoi attori, non ha alcuna idea di cosa sia il diritto alla disconnessione né a cosa servano la politica o l’amicizia.

Ciò che desidero stigmatizzare non è specifico di questi giorni, ma, certamente a causa della ignoranza che sfocia nella maleducazione dilagante e traspare dall’arroganza dimostrata da certi politicanti, è avvenuto in continuazione negli anni passati e purtroppo accadrà ancora.

Infatti non è certo la prima volta e non è infrequente che un consigliere comunale o addirittura un assessore (di questa e delle passate Amministrazioni senza differenze perché gli italioti si trovano in tutte le compagini politiche) mi contatti per perorare la causa di un maleducato che abbia commesso qualche censurabile ragazzata, dimenticando da un lato l’indipendenza della Scuola rispetto alla politica (da notare la “p” volutamente minuscola) e dall’altro offendendomi pensando che in qualche modo io possa o voglia ignorare il regolamento di istituto per soddisfare le richieste di politici che hanno fatto promesse che sapevano (o, peggio, non sapevano) di non poter mantenere.

Analogamente non è certo la prima volta che i docenti, ed io stesso, i quali malauguratamente hanno reso noto a dei cafoni il proprio numero di telefono, vengano disturbati ad orari improbabili ed imbarazzanti (anche le sere di sabato o di domenica) per richieste assolutamente non urgenti, non importanti se non addirittura inaccettabili.

Rispettare il prossimo e credere nel lavoro dei docenti richiede una quota di cultura e civiltà superiore al livello che viene mostrato quotidianamente da un numero, fortunatamente limitato (ma sempre troppo elevato), di trogloditi i quali, invece di insegnare l’educazione ai propri figli, cercano di nascondere la propria débâcle genitoriale pregando gli “amici degli amici” di perorare la richiesta di “clemenza” a chi vuole solo insegnare come ci si comporti fra persone civili.

In sintesi, chi crede che il diritto sia un favore e la regola un optional è bene non iscriva i propri figli nella Scuola che dirigo.

Riccardo Agresti

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